Senerchia, trovato un cadavere nei boschi. Forse il 67enne scomparso a luglio

Il cadavere di un escursionista è stato ritrovato nei boschi tra tra Calabritto e Sererchia. Sono in corso accertamenti per appurare l’identità dell’uomo. Potrebbe comunque trattarsi di Antonio Rocco, 67enne di Olevano sul Tusciano e residente a Battipaglia, scomparso la scorsa estate mentre era alla ricerca di funghi nell’Oasi Valle della Caccia di Senerchia, in compagnia di due amici.

Vane furono le ricerche dell’uomo parte dei VVF, coadiuvati dai volontari del gruppo Kronos e da esperti sciatori ed escursionisti, che si avvalsero dell’impiego di unità cinofile, elicotteri e droni, purtroppo senza riscontrare alcun esito. 

A fare la scoperta un cittadino statunitense, Joe Brehun, che ha rinvenuto dei resti umani in una zona impervia delle montagne che sovrastano l’oasi del WWF di valle della Caccia a Senerchia. A prima vista i resti umani sembrano essere in avanzato stato di decomposizione e potrebbero essere quelli di Antonio Rocco.

Joe si era recato nella zona impervia per adempiere a una richiesta di sua zia, la quale perse su quelle montagne che sovrastano Senerchia, suo fratello Joseph Brehun il 9 dicembre del 1944. Ella aveva chiesto a Joe, che presta servizio nell’esercito USA ed è stanziato in Germania, di deporre sul luogo dove il fratello perse la vita una sua foto e un ricordo d’infanzia. Joseph insieme ad altri 15 commilitoni morì durante la seconda guerra mondiale a causa di un incidente aereo nel volo di trasferimento da Grottaglie a Napoli. L’aereo sul quale volava stava riportando a casa lui e altri aviatori statunitensi che avevano completato il ciclo di missioni operative. Probabilmente il pilota del B-24, soprannominato The Buzzer, non vide la cresta della montagna e la colpì precipitando nel dirupo sottostante.

Solo a distanza di mesi fu possibile recuperare le salme degli sventurati aviatori. L’associazione Salerno 1943 pochi mesi fa è riuscita a identificare la zona del crash site grazie alla preziosa collaborazione di Ferdinando Faia e di Fabio Di Vece di Senerchia. Sono stati rinvenuti alcuni frammenti del velivolo e il risultato delle ricerche è stato pubblicato in rete.

A tal proposito il presidente di Salerno 1943, Luigi Fortunato, dichiara: “Proprio grazie alla pubblicazione di questa notizia Joe ha appreso della possibilità di esaudire la richiesta della zia. Sabato pomeriggio ci siamo incontrati con lui e ci ha mostrato con grande commozione la fotografia dello zio e un ciondolo datogli dalla zia. Gli abbiamo spiegato che la zona dell’abbattimento è molto impervia e di difficile accesso. Gli abbiamo fornito alcune indicazioni di massima e i contatti dei nostri amici in zona”.

Non intimorito dalla difficoltà dell’impresa ieri mattina Joe si è incamminato verso il punto dell’abbattimento. Dopo alcune ore, sul ripido versante della montagna, si è imbattuto in resti umani in avanzato stato di decomposizione. E’ quindi tornato sui suoi passi avvisando le guide dell’oasi WWF che hanno chiamato i Carabinieri della locale stazione prontamente accorsi sul posto. Per nulla sfiancato dalla precedente escursione, Joe, che è un paracadutista dell’esercito americano, ha accompagnato le forze dell’ordine e le guide sul punto del ritrovamento. Adesso le indagini del caso dovranno permettere di appurare se i resti umani sono quelli di Antonio Rocco.

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