Titoli per insegnare e fare i bidelli: altri 6 arresti, nel mirino i “furbetti del diplomino”

Titoli taroccati per passare di ruolo, per insegnare ai disabili, per diventare bidelli: nei guai altre 6 persone.

Gli arresti sono stati effettuati la notte scorsa dai Carabinieri (LEGGI QUI)   ad Avellino, Montefalcione  e Palma Campania ma anche fuori dall’Irpinia ovvero a Ottaviano (NA) e San Prisco (CE).

ANCORA TU?

Questo è un altro filone rispetto alla vicenda dei diplomi smerciati negli uffici della Cisl Scuola di Avellino conclusasi con la condanna a 4 anni e mezzo di reclusione di Antonio Perillo, 67enne collaboratore del sindacato che – secondo quanto era stato a suo tempo annunciato – si sarebbe costituito parte civile nel processo.

Nel gennaio dello scorso anno, ci fu l’arresto del Perillo che è poi rimasto ai domiciliari.

Ora sono state arrestate altre 6 persone ma la storia non finisce qui.

Tra i destinatari dei provvedimenti giudiziari ci sono i due soggetti rinviati a giudizio e andati a processo, quello conclusosi ieri con una condanna e una assoluzione.

PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI

Sono stati emessi, al momento, nei confronti di sei soggetti ma potrebbero esserci nuovi provvedimenti poichè risultano altri 43 indagati, tra cui numerosi fruitori dei diplomi e attestati ottenuti da “furbetti el diplomino”.

Arrestati con il beneficio di fruire dei “domiciliari” per  Antonio Perillo di Avellino e Biagio Amato di Palma Campania, Luigi Fabio Monaco di San Prisco (Caserta), titolare di un istituto scolastico privato gli

Ernesto Capone, di Montefalcione, funzionario del provveditorato agli studi di Avellino e Michele Listo di Ottaviano, sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Gerardo Solimeno Medugno, di Avellino: sospensione da l’esercizio del pubblico ufficio di esaminatore per il rilascio di certificati Eipass, con divieto di svolgere le attività, per 12 mesi.

TITOLI VERI

Le indagini vanno avanti e sono molto complesse.

Quei titoli, in realtà, sarebbero originali, veri ma non sono stati conseguiti attraverso una normale procedura, che è quella di frequentare corsi e lezioni, sottoporsi a esami, dimostrare capacità e qualità.

La giustizia, lenta ma inesorabile, renderà conto a quanti si sono visti scavalcare dai “furbetti del diplomino”, coloro i quali sono entrati in posesso di titoli che non sono falsi, sia chiaro.

SOSTEGNO

INDAGINI

Lunghe e laboriose, vanno avanti da tempo per individuare i “furbetti del diplomino”.

La direttrice generale dell’amministrazione scolastica, Luisa Franzese,  ha organizzato un gruppo di lavoro capace di verificare in poco tempo la validità dei titoli presenti da docenti che hanno partecipato a concorsi a cattedra regionali esibendo, ad esempio, un titolo di abilitazione sul sostegno non proprio “limpido”.

Secondo indiscrezioni sarebbero centinaia i soggetti attenzionati.

CONTRAFFAZIONE

Credevano di farla franca ma con l’ausilio della tecnologia stanno venendo fuori sorprese.

Con uno scanner o tramite programma di scrittura e foto, risulterebbero modificati tantissimi documenti. «È una scoperta che ci lascia senza parole», dicono negli uffici dell’amministrazione scolastica regionale.

Le richieste che pervengono da dirigenti scolastici – in particolare del Veneto, delle Marche e anche di altre regioni del nord – si accumulano di giorno in giorno.

Almeno 500 le posizioni di docenti di sostegno passate al setaccio, altrettante per la verifica dei titoli per circa 500 bidelli, molti dei quali avrebbero ricevuto i preziosi documenti da qualcuno dei sei arrestati di questa notte.

 

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