“La Legge 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di comuni”, al punto b) del comma 85, dispone che le Province, quali enti con funzioni di area vasta, esercitano, tra l’altro, “la funzione fondamentale relativa alla pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale”. La Provincia di Avellino intende riaffermare con forza l’esercizio di tale funzione, che in passato ha espletato con responsabilità, ricorrendo anche all’erogazione di ingenti risorse finanziare per evitare disservizi e penalizzazioni per gli utenti, in considerazione della vasta estensione territoriale (la provincia di Avellino è la seconda in Campania)”. Inizia così documento bipartisan del consiglio provinciale di Avellino in difesa dell’Air, l’azienda irpina di trasporto pubblico che potrebbe essere inglobata in altre aziende di più grandi dimensioni. Il consiglio provinciale si è riunito in Piazza Libertà ed ha messo nero su bianco la necessità di far restare in vita l’Air e di tutelare, in particolare, le maestranze, presenti in massa nel corso della riunione del Parlamentino. Il presidente Domenico Gambacorta ha ribadito che la Regione non può procedere solo a tagli lineari di servizi strategici come, per l’appunto, i trasporti, la sanità, la scuola. “Grande preoccupazione – si legge ancora nel documento -viene espressa per il futuro del servizio sul territorio provinciale, in vista dell’espletamento della relativa gara d’appalto, anche in considerazione delle ultime notizie che vedrebbero il socio unico dell’AIR non interessato alla partecipazione alla predetta gara. Medesima preoccupazione, di conseguenza, si nutre per le altre imprese private irpine operanti nel settore, per tutti i lavoratori del comparto e per quelli dell’indotto”. Alla Regione Campania, la Provincia chiede, in particolare: “ Faccia chiarezza, prima dell’espletamento della gara per l’affidamento del servizio, sul futuro dell’AIR Autoservizi Irpini e delle altre società operanti nel settore, creando le condizioni, anche da un punto di vista normativo, per tutelare l’azienda pubblica già operante con merito da anni sul territorio irpino.