Truffa da 34 milioni di euro: anche sette irpini a processo

Fissata per il 6 maggio 2020 l’udienza preliminare per i soggetti indagati per reati vari loro ascritti, che vanno dal riciclaggio all’associazione a delinquere, dalla truffa all’illecita attività di raccolta fondi tramite crowdfunging, a seconda delle varie responsabilità che potranno emergere durante il processo.

Le indagini avviata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Como, nell’ottobre del 2015, hanno permesso di scoprire una associazione per delinquere di natura transnazionale (con interessi anche in Austria, Lussemburgo, Malta, Regno Unito, Confederazione Elvetica, Cipro), finalizzata a commettere delitti di abusivismo finanziario e riciclaggio, perpetrati, in particolare, attraverso diverse società esterovestite, tra cui la Larefer Ltd, di diritto cipriota ma, di fatto, con stabile organizzazione ad Avellino e gestita direttamente da due soggetti residenti nella provincia irpina, ritenuti elementi di vertice dell’organizzazione criminale.

Sequestro per 34 milioni

Impulso alle indagini era stato dato dall’omicidio dell’architetto canturino Alfio Molteni: a partire dall’ottobre del 2017, l’attività investigativa era stata delegata anche al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Avellino.

Per la complessa indagine, furono posti sotto sequestro e immobili, automezzi e conti correnti di società, per  dare esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip di Como per circa 34 milioni di euro.

Nello scorso mese di agosto 2019, durante l’udienza preliminare svoltasi presso il Tribunale di Como, fu sollevata una questione di competenza territoriale accolta dal magistrato.

Il processo fu stato così spostato ad Avellino, considerando che i finanzieri avevano rinvenuto 662 contratti nella sede irpina dell’azienda raggiunta dagli accertamenti.

Secondo gli inquirenti sarebbero stati incassati parte delle provvigioni per stipulare accordi in favore della società finita nell’inchiesta.

Le indagini erano state condotte dalla polizia tributaria avellinese, allora guidata dal tenente colonnello Gennaro Garzella.

Le indagini, anche di natura tecnica, e gli accertamenti economico-patrimoniali avevano fatto emergere come i reali gestori della Larefer Ltd, attivi ad Avellino, ed i loro sodali (decine di promotori finanziari abusivi, operanti in altre province italiane, quali Milano, Napoli, Catania e Caserta), fossero riusciti ad effettuare una raccolta di denaro sulle piazze di Avellino, Milano, Napoli, Caserta, Bari, Campobasso, Catania, Potenza e Matera, attraverso oltre 750 contratti di investimento fatti sottoscrivere a circa 350 clienti-risparmiatori, per un valore complessivo stimato in ventidue milioni di euro, dirottando le somme verso conti correnti esteri.

Il ruolo degli irpini

Tra i soggetti che il 6 maggio dovranno presentarsi dinanzi al GIP, dottor Marcello Rotondi, ci sono diversi irpini.

Promotori di primo livello della finanziaria, dagli inquirenti sono considerati Gerardo Vozza (69 anni) di Avellino e Massimo Mallardo (58 anni) di Monteforte Irpino.

I due avrebbero incassato parte delle provvigioni per  stipulare accordi in favore di Larefer ltd. società finita al centro degli accertamenti della polizia tributaria avellinese.

Assunta D’Agostino (57 anni) da Monteforte Irpino: era addetta alla contabilità, e secondo l’accusa avrebbe promosso la raccolta di 44mila 800 euro per la conclusione di 13 contratti di investimento con la Larefer ltd. Per lei una provvigione del 30 per cento con un guadagno di 13.500 euro.

Gli altri indagati, per avere svolto ruoli marginali, sono Antonio Accomando (33 anni) da Avellino, Antonio Melito (52 anni) da Ariano Irpino, Michele Langastro (56 anni) da Serino, Domenico Landi (48 anni) da Atripalda dove ricopre il ruolo di consigliere comunale.

Gli altri indagati

Rientrano nell’elenco delle persone che il 6 maggio 2020 dovranno presentarsi dinanzi al GIP di Avellino i seguenti soggetti:

Giovanni Celso, Giacomo D’Aquila, Alberto De Vita, Domenico Franco, Francesco Gamba, Luigi Iacono, Gunter Kaindl, Roberto Laurenza, Davide Anselmo Levi, Stefano Maestripieri, Vincenzo Malvica, Marco Musolino, Pasquale Palladino, Livio Papiano, Michele Rapucci, Valerio Rossi, Antonio Sorrentino.

Precedenti condanne

Non è la prima volta che soggetti della provincia di Avellino incappano nelle maglie della giustizia, per reati del genere, pure in passato scoperti dalla Procura della Repubblica di Como (LEGGI QUI) e condannati con pene severe.

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