C’è di tutto nel video che vi proponiamo, girato dai colleghi di “Impresa diretta”.
Ci sono le scene di quanto accaduto in mattinata ad Avellino: un morto (Claudio Zaccaria di 25 anni), una donna (Ylenia Fabrizio di 18 anni) ferita in modo grave alla gola, un giovane (Gianmarco Gimmelli di 32 anni) che tenta il suicidio dopo avere accoltellato un uomo.
Le immagini vanno osservare con attenzione.
Mentre i poliziotti armeggiano vicino alla porta del balcone, il 32enne Gianmarco Gimmelli si affaccia e dice di volersi lanciare dalla finestra.
Nessuno pensa di mettere un telone lì sotto?, di intervenire in qualche modo?
Eppure il giovane sembra quasi aspettare che qualcuno faccia qualcosa, poi manda un saluto, dice “Scusate, scusatemi tutti” e si lascia cadere giù dalla finestra.
Ci sono i vigili del fuoco, si vedono in primo piano. Non avevano attrezzatura idonea?
Lì sotto c’è tanta gente, oltre i vigili del fuoco, anche gli uomini della Polizia.
Manca l’ambulanza che pure era stata chiamata. Perchè tanto ritardo? Una prima ambulanza aveva portato via la donna accoltellata.
Difficile mandare un secondo mezzo sul posto? C’erano giornalisti, operatori, curiosi, arrivati da chissà dove ma l’ambulanza no, non c’era.
Il corpo di quel ragazzo è rimasto lì per tanto tempo. Fa specie che nessuno si accosti al corpo esanime, che qualcuno gli dia conforto, una parola, un sostegno. Perchè il ragazzo si muove e non è morto.
Però tutti si agitano, corrono, nessuno coordina nessuno, tutti fanno di propria iniziativa.
Nessuno va verso il ragazzo, il suo corpo resta lì abbandonato, tra l’indifferenza generale. Non c’è un medico, un infermiere, qualcuno di buona volontà che possa dare perlomeno una parola di coraggio, di conforto, a quel giovane?
Si vede chiaramente che è ancora vivo: si muove!
Invece tutti a scattare foto e fare filmati da condividere. Chi non è riuscito a fare il filmati domanda ad altri: passamelo!
E il ragazzo è sempre lì.
Non si vede l’ambulanza, la gente continua a scrutare in fondo alla strada, a tendere l’orecchio per ascoltare la sirena in lontananza.
Niente, il mezzo di soccorso arriva 20 miuti dopo il lancio da parte dell’uomo, rimasto lì a terra per tanti interminabili minuti. Solo e abbandonato.
Sempre dopo il lancio del ragazzo dalla finestra, si vedono gli uomini della polizia che cercano di aprire a calci la porta di ingresso, per andare a prestare soccorso all’altro giovane, quello accoltellato.
Poi tutti corrono, freneteci movimenti, i vigili del fuoco con la scala che vorrebbero salire dalla finestra della stanza, dove s’è lanciato il ragazzo. Poi pensano bene di andare dall’altra parte e rompere i vetri della finestra per accedere in casa.
Inutile continuare a dare calci al portone. Si rischia la frattura del piede. E ci vorrebbe un’altra ambulanza.
Vi lasciamo alle immagini: parlano meglio di ogni altro racconto, anche perchè ci sono commenti in sottofondo.
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