Il Salone degli Specchi della Prefettura di Avellino ha ospitato, questa mattina, l’evento dedicato alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne, rivolto agli studenti del Liceo Imbriani di Avellino.
L’iniziativa è stata introdotta dal Prefetto di Avellino Paola Spena e ha visto la partecipazione di illustri figure impegnate nella tutela della giustizia. All’evento hanno partecipato il Procuratore della Repubblica di Avellino, il procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, il Questore Nicolino Pepe, il Comandante Provinciale dei Carabinieri colonello Domenico Albanese e il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Fiorella Pagliuca .
Gli interventi hanno spaziato da prospettive legali a esperienze concrete, offrendo agli studenti una panoramica completa sulla complessità del fenomeno.
Il capo della procura Airoma, visibilmente coinvolto, ha ricordato la tragedia di Giulia. Un omicidio che ci tocca da vicino- afferma il procuratore Airoma – e che non si è potuto evitare nonostante gli allarmi degli amici. Un omicidio che dimostra come si abbassi l‘età di chi commette reati di sangue e che i giovani respirano ormai un’aria inquinata”.
“L’incontro di oggi con la presenza dell’autorità giudiziaria, del signor procuratore, dei vertici delle forze dell’ordine, di un criminologo, di uno psicologo e della dottoressa della procura specializzata nella violenza di genere, rivolto agli studenti dell’Istituto Imbrani, ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi sui segnali negativi spesso trascurati, sia per le donne che per i ragazzi”, ha dichiarato il Prefetto Paola Spena.
“Il contrasto alla violenza passa attraverso un cambiamento culturale che promuova rispetto, amore come libertà, autodeterminazione e responsabilità nella società, istituzioni, famiglie e scuole. Ogni individuo ha – ha aggiunto Spena- una responsabilità da condividere, poiché il rispetto per la libertà dell’altro è fondamentale nelle relazioni affettive e amicali. È cruciale insegnare ai giovani a volere la felicità dell’altro anziché possederlo, evitando comportamenti che possono sfociare in violenza. La scuola gioca un ruolo chiave nel promuovere questo cambiamento culturale trasversale agli insegnamenti, dalla letteratura alla storia alle scienze. L’impegno delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria, insieme a protocolli sulla violenza di genere e reti di supporto sociale, mira a contrastare e prevenire situazioni problematiche. È essenziale cogliere segnali non sempre chiari e garantire che tutte le donne sappiano di potersi rivolgere alle istituzioni con fiducia. Un fondo del Ministero dell’Interno offre supporto economico alle persone che hanno subito violenza e hanno visto una condanna nei procedimenti penali. La collaborazione di tutti gli attori sociali è fondamentale per affrontare questo drammatico fenomeno. È necessario consolidare il rapporto di fiducia delle donne in difficoltà con le istituzioni, i centri e gli ambiti sociali. Inoltre, è importante lavorare sul cambiamento culturale anche con i giovani, educandoli a riconoscere i segnali di relazioni non sane e a promuovere un amore basato sul rispetto reciproco”, conclude. Il questore Nicolino Pepe, ha messo in luce l’importanza dello studio e della lettura, poiché la violenza di genere si affronta in primis attraverso la cultura.
Il Colonello Domenico Albanese, ha approfondito la prospettiva delle forze armate nel contrasto alla violenza di genere, evidenziando la presenza di molteplici mezzi multimediali per denunciare gli episodi di violenza. Il Colonnello, inoltre, ha citato con preoccupazione il caso del rapper Emis Killa, che in un brano afferma: “Preferisco vederti morta che con un altro”.
L’iniziativa ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e istituti scolastici nella creazione di una rete solida e consapevole contro la violenza di genere. La partecipazione attiva degli studenti del Liceo Imbriani testimonia l’impegno della giovane generazione nel promuovere una società più equa e rispettosa.