Sessantaquattro anni, oggi. Walter Novellino li festeggia in famiglia, a Perugia, con moglie e figlie. Domani resterà a casa, in attesa degli sviluppi societari per incontrarsi poi, martedì, con la dirigenza dell’Avellino e prolungare il suo rapporto con l’Avellino, attraverso un biennale.
Gli piacerebbe sottoscrivere quel contratto di cui s’è discusso qualche giorno fa, dopo avere ottenuta la sofferta salvezza.
Si è parlato di un biennale, in modo da concludere la sua carriera ad Avellino, quando compirà i 66 anni e sarà finalmente ora di andare in pensione, magari con un nuovo importante trofeo da esporre nella sua affollata bacheca di successo. Dipenderà dagli sviluppi della situazione societaria.
Altrimenti scioglierà la riserva che ha concordato con altri due club che lo hanno interpellato (Bari e Novara) e che attendono una risposta.
Novellino è stato chiaro: vuole garanzie circa l’allestimento di una formazione competitiva, che punti a un obiettivo ambizioso. Nel suo contratto ha già fatto sapere di non volere indicare premi salvezza ma solo un possibile premio, quello per il raggiungimento dei playoff o della promozione in serie A.
Del resto neppure a novembre, quando gli fu affidato l’Avellino dei 16 punti in 16 partita, chiese di indicare un premio salvezza. Nel suo contratto c’era un premio playoff che,senza la zavorra della penalizzazione che molto ha inciso psicologicamente sulla squadra, avrebbe probabilmente centrato.
Il futuro dell’Avellino si misurerà anche attraverso la decisione del tecnico: se dovesse ricevere chiare e precise certezze che lo indurranno a sottoscrivere il biennale, allora i tifosi potranno sentirsi tranquilli, sarà Novellino la garanzia.
E’questo il regalo che vorrebbe: “Mi piacerebbe chiudere la carriera con l’Avellino”, ha ripetuto più volte l’allenatore di Montemarano.
In caso contrario, ovvero se dovesse venire meno l’accordo, si arriverebbe all’addio con il tecnico che ha accompagnato il “suo” Avellino alla salvezza.