Chi è Antonio Calabro, tra gavetta e campionati vinti in sei anni dall’Eccellenza alla B

Salgono le quotazioni di Antonio Calabro per la panchina dell’Avellino. Nato a Galatina il 10 agosto 1976, non ha ancora compiuto 42 anni e vanta una buona esperienza sia in campo che sulla panchina.

Un passato da calciatore con le maglie di Casarano, Castel di Sangro, Pistoiese e Manfredonia (con i biancazzurri ha giocato insieme a Trinchera, Vadacca, Visconti, Turone e Sassanelli, tutte vecchie conoscenze di lupi).

Dopo una breve esperienza al fianco di Fabrizio Caracciolo sulla panchina del Casarano ricoprendo il ruolo di allenatore-calciatore, nel 2012 inizia la carriera da tecnico subentrando a Dario Levanto su quella del Gallipoli, sfiorando i play-off di Eccellenza.

Mentre l’anno successivo centra la promozione in Serie D. Nella stagione 2014/2015 comincia nuova avventura nel massimo campionato regionale pugliese, sulla panchina della Virtus Francavilla, dove conquista  Coppa di Puglia, Coppa Italia e campionato di  Eccellenza. L’anno successivo la prima storica promozione in Lega Pro con i biancazzurri. Nella vecchia serie C ottiene un posto nei play-off, venendo eliminato dal Livorno di Claudio Foscarini a causa di un piazzamento peggiore in classifica.

Poi lo scorso anno la chiamata del Carpi con cui disputa un campionato di assoluta tranquillità, mantenendosi pure nelle posizioni di prestigio di classifica, conquistando comunque una salvezza in cadetteria in assoluta scioltezza.

Un allenatore che ha fatto tanta gavetta, giovane che comunque ha già vinto tanto. Nella sua breve carriera ha brindato cinque volte: 2 campionati vinti in Eccellenza e uno in Serie D, oltre a due coppe conquistate.

Il suo secondo potrebbe essere Roberto Taurino quest’anno alla guida del Nardò, che ha lavorato con Calabro al Francavilla.

Calabro è un fautore del 3-5-2, modulo che ha adottato anche a Carpi. E’ un tecnico che pratica un calcio molto grintoso, un personaggio sanguigno che rappresenterebbe il profilo ideale per Avellino. Un uomo del Sud adatto alla panchina dei lupi.

CURIOSITA’  – Dopo la partita pareggiata dalla formazione biancoverde a Carpi l’allenatore pugliese aveva speso parole al miele per la piazza di Avellino. Disse: “L’Avellino non è scarso, è una squadra che lotta e combatte su ogni pallone. Noi ci siamo salvati e adesso, auguro anche ai biancoverdi di conservare la categoria. Sono certo che ce la faranno. Hanno una tifoseria importante. Quella irpina è una piazza di prestigio per la B e sono certo che centreranno l’obiettivo”.

Era stato questo il commento di Calabro in seguito alla partita pareggiata al “Cabassi” di Carpi. Fortuna per l’Avellinoi, ha avuto proprio ragione.

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