AVELLINO CALCIO – Salvatore Bertucelli è uno dei doppi ex della gara di lunedì tra Benevento e Avellino. Due stagioni in biancoverde per lui, condite da una doppietta alla Lazio. Un campionato vinto con I giallorossi. Attualmente stabilitosi a Taranto dove gestisce un’attività commerciale, fa le carte al derby: “Queste sono partite aperte ad ogni tipo di risultato. Il Benevento ha valori tecnici importanti, l’Avellino con Novellino sta avendo un rendimento da promozione. Fare un pronostico è difficile – ha affermato reintracciato al telefono – . Ma di sicuro chi parte sfavorito di solito fa una grande partita. Ci sono giocatori di grosso spessore da un lato e dall’altro come Ciciretti, Viola, Ardemagni e Moretti. E ci sono due squadre che dopo la sconfitta dell’ultimo turno, vorranno riscattarsi. Con il cambio tecnico l’Avellino è un’altra squadra, ho visto diverse immagini e lo stadio mi regala sempre forti emozioni.. Io spero che entrambe facciano bene, perchè ho ottimi ricordi di tutte e due le piazze”. Fa un salto indietro nel tempo e parla della sua prima apparizione in biancoverde culminata con la retrocessione in C: “Mi spiace solo per il risultato finale. Io ero giovanissimo, siglai sette reti come Bonaldi. All’inizio non giocavo perchè c’era Mannari che era arrivato dal Milan. Era una rosa importante, riuscìì a ritagliarmi il mio spazio e fare bene. Però sono onesto quella retrocessione brucia. Andai poi a Taranto e tornai l’anno dopo con Di Somma dove misi a segno 6 reti. Avellino rappresenta il ricordo più bello della mia vita da calciatore. E’ stato il mio primo anno in un campionato difficile come la seire B. Sono solo rammaricato per non aver ottenuto la salvezza”. Una doppietta all’Olimpico contro la Lazio: “E’ un ricordo straordinario anche quello. Segnare due gol ad un campione come Marchegiani, ricevere i complimenti di un portiere del suo calibro al termine dell’incontro non è di sicuro roba da poco. Anche se posso dire che le emozioni più belle le ho vissute nella gara di ritorno al Partenio. Giocare davanti a 30.000 avellinesi è stata un’esperienza senza eguali”.
Nella foto: Bertucelli e Miggiano