ATRIPALDA – Antonio Urciuoli, conosciuto ai più come Masto Antonio, è stato premiato dal Comune di Atripalda per essere il più longevo ciclista del paese. La carta d’identità recita anno 1933. Novant’anni suonati, ma in sella Antonio è ancora un ragazzino. Per questo motivo che il sindaco Paolo Spagnuolo, di comune accordo con la giunta comunale, ha optato per assegnargli una targa commemorativa. Ai nostri microfoni ha parlato Raffaele Barbarisi, Consigliere del Comune di Atripalda, che si è detto entusiasta dell’iniziativa.
«Antonio viene identificato come il più longevo appassionato di ciclismo sul territorio irpino – ha esordito Barbarisi -. È stato un ciclista, magari in forma amatoriale. Personalmente lo ricordo da ragazzo su di una bici tipo Legnano. Abbiamo voluto attestare questa sua grande passione nell’ambito degli eventi organizzati prima della partenza della quinta tappa del Giro d’Italia. Prima della Randonnée di domenica scorsa è stato omaggiato di questa targa di stima da parte dell’Amministrazione comunale e della città di Atripalda». Stima e apprezzamenti che hanno oltretutto permesso di accantonare le divergenze politiche.
«Le divergenze politiche non sono risultate un problema per l’amministrazione di Atripalda»
Una delle figlie di Antonio Urciuoli, la dottoressa Stefania Urciuoli, è stata infatti impegnata in politica contro l’attuale amministrazione comunale ma per la giunta non ha rappresentato un ostacolo. «La dottoressa Urciuoli era una candidata uscente nella lista che ha perso – ha detto Barbarisi, che ha poi continuato -. Questo aspetto non ha significato nulla per noi. Le campagne elettorali hanno un inizio e una fine e quando si chiude chi vince ha il compito di governare in rappresentanza anche di chi ha perso. Il Governo è quello della città, non della maggioranza. I due aspetti sono assolutamente separati. Una comunità è fatta di individui, di valori ed è normale che quando ci si ritrova di fronte ad una personalità importante come quella di Antonio Urciuoli la politica non significa nulla. Abbiamo trovato un’occasione per ricordare la sua grande passione per le due ruote».
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