Cus Avellino sconfitto dalla Feldi

LA SCONFITTA – I LUPI NON MORDONO: PASSA LA FELDI Il Cus Avellino perde tra le mura amiche, disastroso l’arbitraggio di Ferrara e Liberti. È difficile giocare contro una compagine che lotta come te per i play off, che gioca un ottimo futsal, che è guidata da un allenatore di categoria e che vanta una rosa invidiabile. L’impresa è ancora più difficile quando contro, oltre agli avversari, ti ritrovi anche una coppia arbitrale la cui unica funzione è quella di falsare una partita con decisio…

LA SCONFITTA – I LUPI NON MORDONO: PASSA LA FELDI Il Cus Avellino perde tra le mura amiche, disastroso l’arbitraggio di Ferrara e Liberti. È difficile giocare contro una compagine che lotta come te per i play off, che gioca un ottimo futsal, che è guidata da un allenatore di categoria e che vanta una rosa invidiabile. L’impresa è ancora più difficile quando contro, oltre agli avversari, ti ritrovi anche una coppia arbitrale la cui unica funzione è quella di falsare una partita con decisioni a senso unico (seppure gli avversari non ne abbiano affatto bisogno) e scelte a dir poco scellerate (definirle alquanto discutibili sarebbe un complimento troppo grande per quello che si è visto oggi). Non siamo soliti inveire in tal modo contro le giacchette nere che vengono designate a dirigere le gare del Cus Avellino C5, ma la direzione di gara del duo formato da Chiara Ferrara di Benevento e Giovanni Liberti di Torre del Greco merita di essere assurta agli onori della cronaca come esempio da non seguire per chiunque volesse intraprendere la carriera arbitrale. La sconfitta maturata dai bianco verdi al PalaConi ad opera della Feldi Eboli per 4-2 è sicuramente frutto di un’ottima prestazione accorta e senza sbavature della compagine guidata da mister Barbato, di contro ad una meno incisiva prova sfoderata da Venezia e compagni, ma c’è da dire che se la Signora Ferrara, primo arbitro, avesse operato con maggiore oggettività, se quanto meno si fosse limitata a mettere in pratica il regolamento vigente in materia di falli laterali o spinte da tergo, avremmo sicuramente assistito ad altro tipo di partita. Fatta questa doverosa premessa, passiamo alla cronaca del match. Mister Carbone, che recupera Erba e Di Marzo che hanno scontato il turno di qualifica, schiera il quintetto formato da Lepore tra i pali, Milito centrale, Di Marzo e Parente laterali e Testa al centro, di contro la Feldi manda in campo Giarletta, Vuolo, Santoro, Flauto e Manzi. È proprio quest’ultimo ad andare in gol dopo appena 1 minuto sfruttando una dormita generale della difesa biancoverde, palla che passa tra le mani di un incolpevole Lepore e si insacca (0-1). Avellino cerca di pervenire subito al pari, senza però mettere in atto azioni d’attacco degne di nota, la Feldi va due volte vicina al raddoppio ma Lepore sventa. Al 18’ i lupi pattano i conti con un gran gol di Jacopo Di Marzo che dalla distanza buca Giarletta (1-1). Ma l’esultanza dura poco perché è proprio Di Marzo che dopo sessanta secondi beffa il suo portiere griffando l’autorete che consente alla Feldi di passare nuovamente in vantaggio (1-2). La prima frazione di gioco termina così, con Avellino che va vicino al gol con Parente al 25’, ma Giarletta devia in angolo. Capovolgimento di frote, è Lepore a mandare fuori un tiro di Vuolo. Nella ripresa, è sempre la Feldi a dettar legge e al 6’ Santoro triplica per il suoi (1-3). Milito, già sanzionato con un giallo nella prima frazione, impreca al cielo: da un fallo non rilevato dal primo arbitro, commesso ai suoi danni, è nata l’azione che poi ha portato al gol di Vuolo. E qui comincia lo show della Signora Ferrara, che estrae il secondo giallo in direzione del centrale biancoverde costretto ad allontanarsi dal campo di gioco. Avellino in inferiorità numerica fatica non poco per limitare l’attacco della Feldi. Al 14’, dalla distanza, Parente colpisce la traversa. Nell’azione successiva prosegue il monologo della Ferrara: Testa viene atterrato da tergo da un avversario e non solo non gli viene fischiata la punizione a favore, viene addirittura sanzionato con un giallo. Al 16’ Parente accorcia le distanze (2-3), Avellino ci crede ma non ha fatto i conti con la Ferrara che fischia esattamente il contrario di quello che succede in campo, tanto che il collega, dall’altra parte del campo, è costretto a rettificarne le decisioni. Insomma un vero teatrino dell’assurdo, dove però a farne le spese, oltre all’intero andamento della gara, è anche mister Carbone, che viene allontanato dalla panchina (è forse la prima volta che accade nella sua carriera di allenatore!). Al 27’ Manzi chiude definitivamente i giochi siglando il poker ebolitano sfruttando una bella azione in contropiede (2-4). A nulla vale la mossa di Erba portiere di movimento, la gara si chiude tra i fischi del pubblico biancoverde all’indirizzo della coppia arbitrale. I TABELLINI CUS AVELLINO C5: Lepore, Rizzo, Milito, Di Marzo, Venezia (K), Erba (VK), Parente, D’Argenio, Lombardi, Testa, Gigante, De Stefano All. Carbone FELDI EBOLI: Civale (K), Vuolo, Santoro, Flauto, Di Giacomo, Manzi, Catapano, Barone (VK), Moccaldi, Mastrangelo, Giarletta, Pitetto All. Barbato ARBITRI: Chiara Ferrara di Benevento (primo) e Giovanni Liberti di Torre del Greco (secondo) FINALE: 2-4 MARCATORI: 1’pt 27’st Manzi (EBO), 18’pt Di Marzo (CUS), 19’pt Di Marzo (a) (EBO), 6’st Santoro (EBO), 16’st Parente (CUS) AMMONITI: Lombardi, Milito, Testa (CUS), Manzi (EBO) ESPULSI: Milito (CUS), Carbone (CUS)

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