“Avevo pensato di smettere ma, dopo la delusione di domenica, ho deciso di restare un altro anno: voglio vincere ancora e centrare la serie A con la maglia del Montella”. E’ delusa e arrabbiata Serenella Matarazzo per le ultime prove della sua squadra: lei che la divisa giallonera l’ha cucita addosso e che è sempre pronta ad incitare e sostenere le compagne dal campo e dalla panchina, fatica a digerire un finale di stagione anonimo, senza obiettivi prestigiosi da poter raggiungere. Ma – dice – “… |
“Avevo pensato di smettere ma, dopo la delusione di domenica, ho deciso di restare un altro anno: voglio vincere ancora e centrare la serie A con la maglia del Montella”. E’ delusa e arrabbiata Serenella Matarazzo per le ultime prove della sua squadra: lei che la divisa giallonera l’ha cucita addosso e che è sempre pronta ad incitare e sostenere le compagne dal campo e dalla panchina, fatica a digerire un finale di stagione anonimo, senza obiettivi prestigiosi da poter raggiungere. Ma – dice – “abbiamo il dovere di giocare al massimo tutte le gare che mancano alla fine della stagione, anche perché ci attendono match contro avversari importanti”.
Serenella, non passa la delusione per la sconfitta nel derby?
E’ dura: non me l’aspettavo così netta, anche se Arzano ha vinto tutti i parziali di misura. Le nostre avversarie hanno giocato meglio i punti determinanti e hanno mostrato più cattiveria e voglia di vincere. Nei momenti decisivi veniamo meno e non riusciamo a trovare quella marcia in più che ci consente di chiudere il parziale e la partita.
E’ stato così anche nel match con la capolista, vinto solo al tie break dopo essere state in vantaggio di due set?
Con Cisterna, sul 24 a 20 del quarto set, c’è stato un vero black out, complice un turno di battuta della sempre lucida Diomede che ha colpito una delle nostre maggiori debolezze di quest’anno, la ricezione.
Da cosa dipendono questi cali, quindi? Viene un po’ di braccino per dirla con il gergo tennistico?
Non me lo saprei spiegare. Diventa soprattutto un fatto di attenzione: facciamo molti errori banali che, soprattutto quando i parziali sono tirati, vanificano quanto di buono riusciamo a costruire.
La sconfitta nel derby condanna l’Acca ad un finale di stagione anonimo, con la salvezza praticamente in tasca e senza possibilità di lottare per i primi posti e per la post season.
Purtroppo, anche in caso di vittoria contro la Luvo Arzano, sarebbe stato quasi impossibile centrare la qualificazione ai play off. Peccato: ho tanta rabbia perché credevo tanto in una stagione diversa e nella possibilità di portare a casa un obiettivo prestigioso.
Difficile trovare gli stimoli nelle gare che mancano alla fine della stagione?
Tutt’altro: dobbiamo metterci, anzitutto, in discussione a livello personale ed io sarò la prima a farlo. Poi, abbiamo il dovere di finire al meglio il campionato: dobbiamo scendere in campo con la convinzione di doverle vincere tutte fino alla fine. Ci aspettano, peraltro, ancora avversari di rango.
E’ presto per parlare di futuro?
Molto presto. So solo che la delusione mi ha convinta a rimanere in campo e sudare in palestra per un altro anno. Voglio vincere, voglio la serie A.
Con Montella?
Magari. Ma, i matrimoni si fanno in due. Il mio sì, però, c’è già.