Eccolo lì lo striscione che tanta paura faceva a Salvatore Di Somma, al punto di rinunciare ad assumere Eziolino Capuano, tre mesi fa.
Lo hanno esposto i tifosi dinanzi al Partenio, con ampia dedica verso l’anziano direttore sportivo Di Somma, inserendo pure Capuano, De Cesare e Mauriello nello slogan attraverso cui, in pratica, si dice: Andate via tutti quanti.
Cosa è cambiato rispetto a tre mesi fa? Di Somma s’era illuso che qualcuno avesse potuto fare cambiare idea ai tifosi? Ad alcuni si ma non a tutti, soprattutto quelli determinati e coerenti che non si lasciano convincere dalle chiacchiere ma guardano ai fatti.
Ora davvero non se ne può più, la tifoseria – quella sana – è nauseata.
Le accuse di Capuano
“Non posso più farti il contratto, la tifoseria è contro di te, non fare casini altrimenti quei dieci che non ti vogliono mi fanno gli striscioni contro”, diceva un preoccupato Di Somma a Capuano per giustificare la retromarcia.
Eziolino Capuano, che era stato scelto per guidare l’Avellino, rispetto all’inversione a U compiuta da Di Somma, fu estremamente duro nei confronti del direttore sportivo e raccontò: “Il ds Di Somma, con molto imbarazzo, s’è giustificato dicendo che una decina di tifosi non mi hanno voluto: non mi aspettavo una cosa del genere da un uomo di calcio di 71 anni, è inaccettabile che mi abbia venduto alla piazza per conservare il suo posto. Il suo ripensamento mi ha deluso, un uomo della sua età non può comportarsi da ragazzino: ero stato io a caldeggiare la sua candidatura attraverso amici comuni con il presidente Mauriello. Venga a smentirmi, sono pronto a qualsiasi confronto rispetto ai suoi doppi giochi. La scelta dei due giovani colleghi per l’Avellino? Faranno bene, me lo auguro, con il supporto di Di Somma che con me sicuramente non avrebbe potuto interferire nel fare l’allenatore. E’ stata una sua scelta far pagare alla società, con poche risorse, due ingaggi che messi assieme superano notevolmente la cifra per la quale avevamo raggiunto l’accordo”.
La scelta di Ignoffo
Mentre Capuano sbraitava a modo suo, Di Somma assumeva Ignoffo perchè lo riteneva “allenatore in gambra, preparato, scrupoloso, con un importante futuro” salvo poi licenziarlo senza neanche una telefonata, in modo inconsueto rispetto a un rapporto civile che comunque esiste tra gente di calcio. Ignoffo avrebbe sicuramente compreso le ragioni del licenziamento, purchè gli fossero state comunicate.
Ignoffo ha lasciato l’Avellino con 10 punti (3 vittorie e un pareggio) posizionato nella zona franca della classifica, vvero fuori da quella playout, una squadra con possibilitò di crescita.
Cosa ha fatto cambiare idea a Di Somma tanto da smentire due volte se stesso? Dapprima smentendo che Ignoffo è un bravo allenatore e poi prendendo Capuano per il quale le preclusioni di gran parte della tifoseria sono rimaste le stesse di luglio?
Come con Ivic
Qualcuno lo ha consigliato di fare quella scelta, c’è chi dice che sia stato il presidente Claudio Mauriello al quale piace fare pure l’allenatore, altri sostengono che sia stato qualche amico di antica data a imporgli di fare fuori Ignoffo per fare spazio a Capuano che intanto aveva saputo creare un buon rapporto con l’ntermediario, il consigliere di Di Somma.
Una storia che ricorda molto quella di Tomislav Ivic, avvenuta 33 anni fa, con un paio di personaggi dentro o vicino all’Avellino che sono tuttora in auge.
All’epoca non c’erano gli striscioni ma le contestazioni venivano pilotate a meraviglia.
Solo striscione?
Oltre allo striscione, come si manifesterà la contestazione della tifoseria irpina, quella che non ama essere presa per i fondelli e che sa ragionare con la propria testa?
La partita Avellino-Bari sarà delicata per comprendere il futuro della squadra, della società, della tifoseria.
Capuano ha la gente contro, nonostante voglia fare il brillante per rendersi simpatico. Così pure Di Somma che ha sfidato la tifoseria che conta assumendo l’allenatore che non piace. Ce n’erano migliaia a disposizione, perchè proprio Eziolino?
Pure Mauriello e De Cesare hanno la tifoseria contro, nonostante ci sia ancora qualche loro amico disposto ostinatamente a difenderli.
Il timore è che l’Avellino Calcio possa fare la fine della Scandone.
Rispetto alla dignità, alla coerenza, alla difesa di valori si può ripartire pure da zero facendo piazza pulita di certi squallidi personaggi, una volta per sempre.
Ma tutti, veramente tutti fuori dal tempio.