Si è ritirato da quasi tre mesi e ora studia per diventare allenatore. Antonio Floro Flores, quasi 600 presenze da professionista, attaccante prolifico con undici squadre diverse, guarda al futuro, non appena sarà passata l’emergenza Coronavirus.
Il patentino di allenatore e poi si corre in panchina, magari applicando gli schemi di due tecnici che ammira, Sandro Pochesci ed Ezio Capuano.
“Di Capuano tutti mi parlano bene, anche Castaldo ha avuto sempre parole d’elogio nei confronti del mister dell’Avellino. Non mi ha mai allenato, ma devo dire che la sua arma principale è la fase difensiva. Purtroppo è un verace come me, dice sempre quello che pensa e questo ne ha pregiudicato la carriera. Avrebbe potuto allenare almeno in Serie B, perché è una persona intelligente e competente. Forse troppo impulsivo davanti ai microfoni”.
A inizio carriera Floro Flores era stato avvicinato all’Avellino durante un paio di sessioni di mercato, ma l’ex attaccante ha smentito le voci del passato: “Non c’è mai stata una vera trattativa, piuttosto ho avuto un rapporto un po’ burrascoso con i tifosi irpini“.
Da qui il suo racconto: “Ricordo che dopo la vittoria dell’Avellino contro il Napoli ai playoff, i giornalisti mi stuzzicavano, chiedendomi cosa ne pensassi. Stufo delle loro domande, dissi che per me esistevano soltanto il Napoli e i tifosi azzurri. Ad Avellino non la presero bene. Quando venni a giocare al Partenio, l’anno dopo, con l’Arezzo, mi insultarono fuori la sala stampa, rischiai di venire alle mani con qualche tifoso biancoverde. Ma in futuro, se dovessi essere chiamato ad allenare l’Avellino non ci penserei su due volte e accetterei l’offerta“.