Sul filo di lana e non senza qualche problemino di troppo, l’Avellino ha superato lo scoglio del pagamento degli stipendi e del versamento dei contributi previdenziali ai suoi tesserati, evitando una drammatica penalizzazione in classifica di quattro punti.
Così afferma la società di calcio avellinese, per il tramite del suo amministratore unico Nicola Circelli che, in un comunicato stampa, afferma: “Ho dato seguito a quanto pubblicamente affermato nella mia ultima conferenza stampa e, insieme al socio Innovation Football, ho provveduto ad effettuare i pagamenti necessari al fine di evitare sanzioni e penalizzazioni per l’US Avellino 1912”.
Ma la Covisoc ancora non si è espressa: l’affermazione viene dalla società biancoverde.
L’ordinario… straordinario
Ed ecco che, per l’Avellino Calcio, l’ordinario diventa straordinario e si festeggia per qualcosa che dovrebbe rappresentare la normalità.
Perchè pagare gli stipendi, le tasse, i contributi e tutto quanto riguarda la gestione di una società è qualcosa di normale. Per Circelli e l’Avellino assumere impegni e mantenerli diventa, invece, qualcosa di straordinario, da festeggiare in pompa magna, da comunicare “urbi et orbi”, alla città e al mondo intero.
Ci sarebbe da discutere dei sediolini non ancora installati allo stadio, delle vertenze economiche per le quali si è espresso il Tribunale Federale Nazionale, delle indagini in corso per quanto attiene la cessione della società, documenti non in regola da sistemare e tanto altro.
Ed ecco così Circelli imitare Izzo nella diffusione di pensieri e parole contenute nel rituale comunicato stampa.
Mai parlare della squadra, dei risultati, degli avversari dell’Avellino. L’unico argomento di cui si dibatte è quello societario ed è proprio questo lo “straordinario” di una piazza calcistica dove i tifosi sono ormai tuttologi, capiscono di ogni materia, sono diventati esperti di diritto societario, fallimentare, amministrativo e pure di diritto penale.
Appello nel vuoto
Circelli, attuale amministratore unico del club, ha lanciato un nuovo appello alle forze imprenditoriali locali e non locali e una stoccata ai tre soci Izzo, De Lucia e Autorino che, evidentemente, non hanno partecipato economicamente a mettere assieme i circa 300mila euro per superare l’esame Covisoc: “Non ho mai fatto mistero di non riuscire, da solo, a mandare avanti la società sportiva ed assicurare la solidità finanziaria ed economica richiesta dalla Federazione e per la quale i soci della IDC srl non sono riusciti, finora, a prestare idonee garanzie. Adesso si deve guardare avanti e ci vuole chiarezza, soprattutto nei confronti della piazza e della tifoseria.
L’ultimo ultimatum
Quindi l’ultimatum, l’ennesimo che si registra da parte di questo gruppo di dirigenti che pare faccia a gare nell’indicare i termini ultimativi, appunto… l’ultimatum, ovvero la condizione o proposta perentoria.
Ecco quello di Circelli: “Questa è una settimana delicata e decisiva: io ho fatto ciò che ho promesso e che dovevo. Insieme al socio Innovation Football ho già iniziato a lavorare, nell’attesa di evoluzioni e cambiamenti della compagine societaria, affinché l’Avellino non abbia problemi in vista delle prossime scadenze. Il mio prossimo passo sarà quello di verificare la situazione con la Federazione, per dare certezze all’US Avellino. L’US Avellino, la città di Avellino, l’intera Irpinia e tutti i tifosi e gli appassionati meritano il rispetto richiesto a chiare lettere”.
E vai!