Avellino con il rebus modulo e il morale a mille verso la madre di tutte le partite

di Dino Manganiello

E dopo il botto biancoverde a Torre del Greco, ecco la settimana che porta ad Avellino-Bari, madre di tutte le partite, sia per l’astio che storicamente divide le due tifoserie sia per le fondamentali ripercussioni che giocoforza porterà alla classifica questo scontro diretto in programma lunedì prossimo al Partenio-Lombardi. Lupi a -9 dalla lepre pugliese ma in fiducia dopo 9 risultati utili consecutivi, 3 successi nelle ultime 4 gare (e 10 punti in saccoccia), gli attaccanti regolarmente a segno ormai da 7 turni, la miglior difesa del girone (con Catanzaro e Monopoli) e una grande spinta emotiva derivante dall’inequivocabile prova di forza fornita a domicilio contro i temuti ed osannati corallini.

Soprattutto, Avellino che potrà godere dell’approccio ideale: avversario di lusso e che ti lascia giocare. Mentalmente e tatticamente quanto di meglio possa chiedere un Piero Braglia che avrà adesso soprattutto il compito di scegliere gli uomini migliori e il modulo più efficace secondo una miriade di soluzioni: il recente 4-2-3-1; il coriaceo 3-4-3 che ha messo la museruola alla Turris; piazzarsi di nuovo a specchio con l’avversario, quindi 4-3-3 o 4-3-1-2.

Di sicuro i biancoverdi avranno alcuni fattori dalla loro parte: il supporto di un pubblico che ha già cominciato a far rullare i tamburi e a scandire il conto alla rovescia; il potersi esaltare al cospetto di un match vero spartiacque in chiave rincorsa al primo posto. Sì, perché in queste situazioni questo Avellino si esalta: ha spadroneggiato pareggiando in trasferta con tanti rimpianti a Monopoli (secondo in classifica), ha dettato legge pareggiando in trasferta con altrettanti rimpianti e due legni colpiti a Palermo (terzo in classifica); ha dominato e vinto in trasferta con la Turris (terza in classifica). Sono indizi sufficienti a costituire una prova.

L’altra prova inoppugnabile invece riguarda il campionato nel suo complesso: nell’ultimo turno il Monopoli ha faticato le proverbiali camicie (rigore nel finale) per battere una Paganese ridotta in 9 uomini; il Catanzaro ha pareggiato a Viterbo con il Monterosi con tanto di benservito ad Antonio Calabro; il Palermo ha perso a Picerno. E’ dura per tutti, insomma, le prove conducono qui. E’ dura per tutti e c’è ancora spazio per tutti. Anche per l’Avellino e il suo sogno di rivaleggiare per la promozione diretta. Un sogno che però non può prescindere dal far sua la madre di tutte le partite. Lunedì prossimo, in un Partenio-Lombardi che ribollirà di passione. In lontananza echeggiano i tamburi…

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