Avellino concentrato con le ‘piccole’ per la rincorsa

di Dino Manganiello

Adesso è necessario capovolgere quanto fatto finora. Perché dopo aver sottolineato le buonissime prestazioni dell’Avellino contro le migliori dell’attuale classifica, c’è da ricordare, anche se è doloroso, che i biancoverdi hanno perso clamorosamente a Viterbo con il Monterosi e pareggiato con Picerno, Latina, Campobasso ed Andria: tutte squadre provenienti dalla D e, con tutto il rispetto, decisamente alla portata dei ragazzi di Piero Braglia. La cosa negli ultimi due mesi è stata analizzata scandagliando i meandri più nascosti, a volte finanche chiamando in causa teorie simil freudiane: approccio molle, inconscia convinzione di essere più forti, sindrome di malcelata superiorità… Se ne sono dette di ogni, ma la speranza, visto che abbiamo già dato, è soprattutto che la lezione sia servita e sia stata mandata a memoria.

Anche perché, ecco adesso cosa si para davanti da qui al 22 dicembre: Vibonese ultima in classifica domenica prossima in trasferta (lì l’anno scorso abbiamo perso partita e secondo posto per l’approccio molle, appunto) e poi, dopo l’intrigante sfida casalinga con il Foggia di Zeman (che senza penalizzazione sarebbe a pari punti con i Lupi), ancora fuori casa ad incrociare di nuovo il Campobasso (si gioca alle 15.30 e non più alle 21.00) per la prima del girone di ritorno. Insomma, ci troveremo di fronte due ‘piccole’ su tre prima della sosta e del mercato, che come sappiamo rappresenta un crocevia decisivo, e non si potrà sbagliare se si vuole sfruttare a dovere gli scontri diretti tra le migliori che propone il calendario.

Serve in buona sostanza un filotto di vittorie restando sul pezzo anche contro queste formazioni di seconda fascia in modo da rosicchiare punti e scalare posizioni. I calciatori presenti ieri allo store ufficiale dell’Avellino per il tradizionale allestimento dell’albero di Natale biancoverde (nella foto un momento dell’iniziativa), hanno solennemente dichiarato che stavolta non scivoleranno sulla buccia di banana. Poi magari ci metterà il suo Piero Braglia, motivando i ragazzi a dovere e con ogni probabilità spingendoli all’arrembaggio con il ritorno al 4-2-3-1.

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