Avellino, Ignoffo si presenta: “Amo le sfide, qui sono diventato uomo e calciatore”

di Emanuele de Girolamo

Per domani pomeriggio è in programma il primo allenamento dell’Avellino, anticipato dalle visite mediche di rito. Mancano ancora i calciatori (solo tre quelli in rosa: Parisi, Carbonelli e Pecorella), ma intanto è stato presentato il nuovo allenatore: Giovanni Ignoffo.

“Mi piacciono le sfide, non mi tiro indietro di fronte alle difficoltà e non vedo l’ora di iniziare ad allenare e di trasmettere ai calciatori cosa significa giocare nell’Avellino. Qui sono diventato uomo e sono arrivato in Serie A, non potevo rifiutare la chiamata del direttore Di Somma: sono certo che ci toglieremo delle belle soddisfazioni. Credo che in tanti vorrebbero essere qui al posto mio. I miei calciatori dovranno uscire dal campo con la maglia sudata, sporca e strappata, esaltando il carattere del popolo avellinese, che non si rassegna mai, neppure di fronte alle tragedie”. 

Idee chiare sul mercato, a budget ridottissimo. Ad Avellino, Ignoffo ritrova Daniele Cinelli, compagno di squadra dal 2000 al 2003: “Avrei voluto diversi giovani allenati a Palermo, ma hanno già trovato squadra. Qualcuno è ancora libero, magari proveremo a farlo venire qui. Per quanto riguarda le riconferme, il direttore Di Somma sta lavorando sui profili che io e Cinelli abbiamo identificato. Di nomi non ne faccio, ma sono certo che riuscirà ad accontentarci. I calciatori dovranno seguire le mie direttive, ma mi confronterò sempre e comunque con Cinelli, che conosco dal 2000 e per anni abbiamo lavorato insieme, sia da calciatori, sia da allenatori”.

Presente alla conferenza anche il presidente Claudio Mauriello, che ha non ha chiuso le porte a un’eventuale cessione del club: “Non sono ancora arrivate offerte concrete, ma siamo pronti ad ascoltare e ad accogliere chi avrà voglia di sostituirci alla guida dell’Avellino”. Sulla Scandone: “De Cesare lavora giorno e notte per risolvere i problemi della sua azienda, se ci riuscirà anche le società sportive ne beneficeranno. La Scandone? Vorremmo continuare, ma non sappiamo come…”.

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