PAZIENZA DOPO AVELLINO-JUVE STABIA – Termina in pari la sfida tra l’Avellino di Michele Pazienza e la capolista Juve Stabia. Queste le parole del tecnico nel post-gara.
Avellino-Juve Stabia, le parole di Michele Pazienza
PAREGGIO CHE SA DI SCONFITTA? – «Venivamo fuori da questa gara con più certezze e consapevolezze di ciò che possiamo fare. I ragazzi hanno fatto una grandissima prestazione. Per fare un risultato importante c’era bisogno di una partita dinamica e vivace. L’hanno interpretata in questo modo. C’è rammarico per il risultato ma siamo positivi per il futuro».
I CAMBI – «Non condiviso assolutamente l’idea dei cambi sbagliati. L’ingresso di Varela ci ha dato la possibilità di tenere impegnato Mignanelli che è il calciatore più pericoloso della Juve Stabia. D’Angelo è entrato dando insieme a Liotti quell’equilibrio che si era venuto a creare nel secondo tempo. Se si cerca di dare una motivazione per giustificare il risultato mi va bene ma senza addossare a qualcuno le responsabilità di un pareggio venuto al 94esimo su calcio piazzato».
IL RAMMARICO PER GLI ERRORI – «Gli episodi influenzano il giudizio. Se non ci fosse stato quell’episodio sul calcio di punizione staremmo parlando di una partita perfetta dei miei ragazzi. Non abbiamo lavorato benissimo, soprattutto sul duello di Cionek. Sul possibile errore di Ghidotti evito di parlarne perché non l’ho rivisto. I ragazzi hanno fatto quello che dovevano con lo spirito di sacrificio che gli avevo chiesto».
IL KILLER INSTINGT – «Nel secondo tempo abbiamo creato poco per impensierire la difesa avversaria. Avevamo bisogno di più energie, di gente fresca, perché avevamo speso tanto nel primo tempo».
L’IMPRESSIONE SULLLA JUVE STABIA – «È una squadra che ha grandissima intensità, che lavora in maniera eccezionale difendendo con i primi tre attaccanti».
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