Avellino: Kragl e D’Agostino stoppano le polemiche ma le big non mollano, serve solo vincere

di Dino Manganiello

A diluire i mugugni della piazza per un mercato che non aveva soddisfatto quasi nessuno, ci ha pensato una concitata mattinata biancoverde cominciata con la brutta notizia dell’infortunio di Mignanelli (frattura comporta del malleolo, un mesetto di gesso poi rieducazione e atletizzazione) e proseguita sia con il clamoroso blitz che ha portato in Irpinia Oliver Kragel, sia con le parole a 360 gradi del patron Angelo D’Agostino proprio in occasione dell’arrivo dell’ultimo colpo presso il suo quartier generale. Il tedesco, che bisogna aspettare visto che non gioca da nove mesi, è elemento solido, duttile, ha un sinistro che è una fucilita, gran calcio su palle da fermo e si propone sia come alternativa a Tito sulla corsia mancina sia come mezzala o addirittura esterno da tridente.

Il patron invece ha detto cose abbastanza chiare e importanti: mercato concordato con l’area tecnica, nessun problema di natura economica, invito ai tifosi a pensare ai risultati più che alle attività di compravendita. Ha poi parlato di cessioni per evitare musi lunghi nello spogliatoio ed ha rilanciato: “Voglio andar via da questa categoria”.

E per farlo, servirà vincere. E vincere tanto. Ieri non hanno fallito Bari, Monopoli, Virtus Francavilla e Catanzaro, quindi per tenere il passo urge espugnare dopo 4 pareggi interni il Partenio-Lombardi contro una Juve Stabia in salute ma non certo fulmine di guerra, soprattutto in chiave esterna. Piero Braglia non sarà in panchina perché squalificato, non saranno disponibili i malconci Mignanelli e Di Gaudio né il poco pronto Kragl. Si va verso la conferma del 3-4-1-2 vittorioso a Potenza, con due possibili novità: Bove che potrebbe rilevare Scognamiglio dietro, Carriero per Matera in mediana. Davanti Kanoute nelle vesti di guastatore a tutto campo e la coppia Maniero-Murano.

Foto Maurizio Di Domenico

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