di Dino Manganiello
Con il rebus dispobili-sì/disponibili-no (Maniero, Ciancio, Carriero) che si protrarrà fino all’immediato fischio d’inizio del match del Renzo Barbera, Piero Braglia è alle prese anche con la scelta del modulo. Causa alcune assenze importanti, il Palermo dovrebbe proporre il 4-3-2-1 al quale il tecnico biancoverde potrebbe opporre il 4-3-3 per mettersi praticamente a specchio con l’avversario. Occhio però: le buone prestazioni offerte nelle ultime due gare con il 3-4-3 (2-2 a Catania e 3-0 alla Paganese) non rappresentano dato trascurabile, anzi.
Comunque sia, nella caccia a quella vittoria che significherebbe bissare l’exploit della scorsa stagione, Braglia potrà contare sull’ormai consueta carica del ‘clan dei palermitani’. Non ci sarà D’Angelo, infortunato (e che andò a segno a La Favorita un anno fa insieme a quel Peppe Fella che sarà tra gli ex di giornata più attesi…), ma scalpitano Rizzo, Silvestri e gli ultimi arrivati Di Gaudio e Plescia, quest’ultimo tifoso rosanero e qualche settimana fa immortalato sui social addirittura in Curva Nord al Barbera. Entrambi nelle ultime due giornate hanno trovato il primo centro in biancoverde e fremono per il bis.
A proposito dei significati della sfida di domenica, mettiamoci anche che un successo significherebbe inanellare il quinto risultato utile di fila, piazzare finalmente il primo blitz esterno, lanciare un inequivocabile segnale alle altre big vista la caratura dell’avversario e dare una svolta all’attuale quadro psicologico nonché alla classifica.
Potremmo chiamarla ‘svolta’. Ma andrebbe bene anche ‘scintilla’.