AVELLINO – Penultimo giorno di ritiro per l’Avellino in quel di Palena e ultima conferenza stampa: questa volta è toccato a Lorenzo Sgarbi presentarsi alla stampa e ai tifosi del lupo.
Avellino, le parole di Lorenzo Sgarbi
LE CONDIZIONI DOPO L’AMICHEVOLE – «L’esito degli esami è positivo. È stato lo spavento a stupire tutti. L’anno scorso ho avuto un infortunio alla stessa caviglia. Oggi va un po’ meglio. Mi piacerebbe fare qualche minuto nell’amichevole di domani».
L’ARRIVO ALL’AVELLINO – «Sono soddisfatto. Ho trovato un bel gruppo che mi ha fatto sentire subito a casa. Ci sono stati pochi problemi. Penso sia un gruppo moto ambizioso, costruito da giovani forti e da esperti. Siamo un gruppo volenteroso. Tutti i nuovi sono venuti per portare Avellino nelle posizioni dove merita. Siamo pronti ad affrontare le partite ufficiali».
IL RUOLO – «Tatticamente svolgere il ruolo di prima punto. È il primo anno che mi capita di giocare con calciatori così esperti come Marconi e Patierno. Per me è un onore allenarmi con gente di questo calibro. D’Amico, Varela e Plescia sono atri ottimi elementi. Per me è stimolante avere questi compagni poi sarà il mister a compiere le scelte. Il passo per me è stato importante. Posso togliermi grande soddisfazioni».
POCHI GOL ALL’ATTIVO – «Il primo anno tra i professionisti, quattro anni fa, giocavo a Legnago. Era iniziata moto bene poi alla quarta partita ho rotto il crociato. Sono rientrato prima del previsto giocando le ultime partite. Devo migliorare tanto sulla realizzazione. Sto cercando di migliorare e penso che sia quel piccolo step che la piazza e i compagni possano farmi fare. Sono uno a cui piacere far fare gol anziché farlo».
MISTER RASTELLI – «Esser allenato da lui è un onore. Può aiutarmi molto. Le prime impressioni sono che siamo una squadra che aggredisce in avanti e questo mi facilità molto. Con le mie caratteristiche possiamo essere una mina vagante del campionato».
LA VOGLIA DI RISCATTO – «I compagni mi hanno fatto un quadro dal situazione. Guardavo le partite perché giocavano alcuni miei compagni e posso dire che la stagione scorsa non ha rispecchiato i valori in campo. Credo che quest’anno possiamo dire la nostra».
L’IDOLO CALCISTICO – «Ho avuto la fortuna di conoscere Osimhen. Come caratteristiche mi rivedo molto in lui».
IL NUMERO DI MAGLIA – «In vita mia ho sempre avuto l’undici. Rappresenta il classico attaccante che si allarga. Quest’anno nessuno lo voleva e quindi l’ho preso molto volentieri».
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