Avellino: out in sette e mediana a pezzi, riscatto ad handicap nello stadio (quasi) tabù

di Dino Manganiello

Poco da fare: per l’Avellino è una sorta di corsa ad handicap. Ne recuperi due e ne perdi tre, come una promozione al supermarket, ma alla rovescia. Anche stavolta, in vista della partita che deve segnare il riscatto biancoverde dopo lo scivolone interno con il Palermo, si registrano sette assenti e una manciata abbondante di giocatori che definire ‘non al top’ è eufemistico: out Chiti, Di Gaudio, e Matera, infortunati, fuori perché appiedati dal giudice sportivo Aloi e Tito, fuori Murano (sarebbe stato ex di giornata insieme a Pacilli e Walter Zullo) ancora positivo al Covid, non convocato Simone Ciancio benché fresco reduce dalla negativizzazione perché in condizioni non ottimali e per il permesso concesso dal club in modo da andare a salutare il figlio appena nato (auguri di cuore a lui e a sua moglie, Elisa).

Certo, rientrano Bove e Silvestri da squalifica, ma non sono al meglio Maniero, Mastalli, De Francesco, Kragl e Dossena. Carmine Gautieri avrebbe in mente di riproporre il 3-5-2 con Rizzo e Mignanelli sulle corsie esterne ma i cerotti in mediana potrebbero far optare per un 3-4-1-2 (quindi un centrocampista in meno) con davanti la coppia Plescia-Maniero (nella foto di Maurizio Di Domenico) con Kanoute a svariare dando un’occhiata al play avversario, ovvero quel Di Gennaro dai piedi d’oro ma con il passo compassato a segno nell’ultimo turno a Potenza. Meccanismo, nel caso, fondamentale quest’ultimo per non andare in affanno contro il 4-3-3 dei rossoblu che senza Labriola e De Maria, squalificati, nonché gli infortunati Guastamacca, Falcone e bomber Saraniti, si affideranno a grinta e velocità, con Giovinco Jr spauracchio anche sui calci da fermo.

Il tutto in un contesto ostile ai Lupi: le tifoserie sono divise da astio di origine remota e in più allo Iacovone il saldo è di ben 14 ko a fronte di 6 pareggi e un solo blitz, griffato Evacuo-Biancolino di rimonta, datato stagione 2006-07.

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