Avellino, Rastelli: «Il calciomercato, il ritiro e la prossima stagione»

Avellino, Rastelli: «Il calciomercato, il ritiro e la prossima stagione»

AVELLINO – Secondo intervento della stagione 2023/2024 per mister Massimo Rastelli che, dopo la conferenza stampa di presentazione dell’area tecnica, è tornato ad incrociare microfoni e taccuini. Dalla stretta attualità alla tattica, senza dimenticare il calciomercato: tanti i temi che il tecnico ex Pordenone ha sviscerato nel corso di Speciale Ritiro di Primatv.

Avellino, le parole di mister Massimo Rastelli

LA COMPATTEZZA DELL’AMBIENTE – «È fondamentale. Abbiamo affrontato questo argomento in tante circostanze. Partiamo con una nuova stagione dove si cerca di mettere una pietra sopra al passato. Cerchiamo di creare quel clima serena che possa permetterei di fare qualcosa in più. Cerco di trasmettere l’importanza di questa piazza a tutti i miei calciatori, sia vecchi che nuovi. Abbiamo bisogno che si crei quell’entusiasmo attorno a noi ma dobbiamo essere bravi ad alimentarlo attraverso prestazioni e risultati».

IL MERCATO DELL’AVELLINO – «Con il Direttore Perinetti e Luigi Condò si è creato un ottimo feeling. È stato molto semplice perché Perinetti è un direttore di grande esperienza. Ci siamo confrontati su quello che era stato cercando di avere le idee molto chiare sulle caratteristiche che possono servirci. Ci siamo sentiti molto spesso e abbiamo messo appunto le mie idee. I direttori hanno lavorato alla clemente in queste settimane. Alcuni obiettivi che ci siamo prefissati sono stati raggiunti come il portiere, il play e i trequartisti. Sono stati acquisti importanti per la categoria ma mancano ancora dei tasselli. Ci siamo riservati di valutare tutto in questo ritiro. Darò poi delle valutazioni per andare a riempire i buchi cercando di mettere qualche caratteristica che manca. Era fondamentale avere una buona ossatura per affrontare il ritiro».

LA VOGLIA DI RISCATTO – «Sono molto consapevole del mio ruolo e di cosa mi aspetta. Questa consapevolezza mi fa avere un atteggiamento di grandissima concentrazione perché voglio fare il mio lavoro a massimo. Non sempre le ciambelle sono uscite col buco ma essere ripartito da Avellino significa avere una grande opportunità».

Avellino, Rastelli: «Cionek? Mi ricorda Leo Criaco»

L’INTERESSE PER THIAGO CIONEK – «Con l’uscita di Auriletto c’è bisogno di un altro centrale. Vaglieremo vari profili per piazzare il più adatto anche in base a difensori che abbiamo già in rosa. Conosco Cionek, mi da l’idea di Leo Criaco di quando vincemmo il campionato nel 2005. È un calciatore importante, non più giovanissimo, ma che si fa rispettare».

COSA MANCA A CENTROCAMPO – «Ad oggi abbiamo sei centrocampisti e quello che ho detto a fine mercato di gennaio lo ribadisco: è un centrocampo ad oggi completo di tutte le caratteristiche. Mazzocco, Matera e Dall’Oglio garantiscono fisicità. Lo stesso Palmiero, che conosco bene, è un calciatore molto tignoso, aggressivo e ha quelle caratteristiche che avevo chiesto. Abbiamo D’Angelo e Maisto che dal punto di vista tecnico hanno quelle caratteristiche che piacciono a me. In questo ritiro vedremo le condizioni di diversi elementi e faremo le nostre valutazioni».

IL TANDEM MARCONI-PATIERNO – «Entrambi sono giocatori che possono fungere sia da raccordo che da prima punta. Marconi può dare più riferimento mentre Patierno ha allo stesso tempo anche le caratteristiche da seconda punta. Abbiamo messo un’altra caratteristica che è quella di Sgarbi che è uno che attacca la profondità, gli spazi, nonostante l’altezza. È una caratteristica che l’anno scorso ci mancava».

IL CAMBIO MODULO – «Lo conosco molto bene avendolo fatto ad Avellino nell’anno della promozione, e a Cagliari nell’anno della promozione. È un modulo che permette di essere aggressivi quando si attacca ma allo stesso tempo permette di giocare con equilibrio. Non c’è un sistema di gioco vincente. Nello scegliere questo abbiamo valutato anche gli elementi che sarebbero rimasti e avrebbero potuto sfruttare le proprie caratteristiche. Ovviamente sarà il campo a decidere. Sono pronto a cambiare in qualsiasi momento, anche a gara in corso».

IL REGISTA E IL TREQUARTISTA – «Ogni ruolo è molto legato all’altro. Non c’è un ruolo indipendente. Cerchiamo attraverso il nostro sistema di gioco di creare quei presupposti affinché i ragazzi riconoscano lo spazio. lavoriamo su principi. Proviamo delle giocate codificate ma sono situazioni che durante una partita si possono verificare. Voglio che il calciatore sappia leggere il gioco. Il regista e il trequartista sono due ruoli importanti, ma come lo sono tutti gli altri. Il trequartista è il calciatore in più che deve avere delle grandi letture. Può attaccare la profondità o giocare tra le linee. Può arrivare a rimorchio in situazione da palla inattiva. Al mio trequartista concedo grandissima libertà ma deve saper fungere da raccordo tra attacco e centrocampo».

LA TATTICA – «Dal punto di vista fisico abbiamo il nostro programma dove cerchiamo di mettere le basi dal punto di vista del lavoro a secco. Stiamo cercando di mettere in chiaro gli obiettivi che vogliamo raggiungere. I miei collaboratori mi stanno dando una grandissima mano. Cerchiamo di curare tutti gli aspetti in tutti i reparti. Stiamo lavorando sulla difesa e sui possessi che vanno a mettere in campo i principi fondamentali che questa squadra deve assimilare. Stiamo lavorando sulla finalizzazione. Valutiamo i carichi di lavoro cercando di portare tutti al massimo della condizione in maniera graduale».

IL FUTURO LEADER E CAPITANO DEL GRUPPO – «Il leader deve essere il gruppo. Credo che se si ha un gruppo granitico chiunque riesce ad emergere. Ci sono tante personalità e il livello del gruppo generale è aumentato rispetto all’anno scorso».

IL RICORDO PIÙ BELLO AD AVELLINO – «Quando vinci sono quelle le immagini che restano scolpite nel mente. Il gol di Zigoni a Catanzaro è indelebile. Dobbiamo essere bravi a sapere qual è il nostro obiettivo ma non devono esserci eccessive pressioni».

LE CONDIZIONI DI RUSSO – «Il suo è un infortunio importante dove le tempistiche sono sui 5 mesi per essere a disposizione del gruppo. È a buon punto. Prevediamo possa essere completamente a disposizione attorno a fine settembre ma ovviamente ci vorrà del tempo dopo diversi mesi di inattività».

L’OBIETTIVO STAGIONALE – «Vogliamo fare un campionato da protagonisti. Vogliamo essere una squadra temuta in qualsiasi campo che cerca di trarre il massimo da ogni partita sapendo che ci sono sempre gli avversari. Saremo in un girone di ferro con tante squadre che vorranno fare bene. Siamo tutti consapevoli di quello che dobbiamo fare».

COSA MANCA – «Un centrale bisogna prenderlo. Poi c’è il ritiro dove sto valutando diverse cose. Lavoriamo senza fretta».

L’IMPORTANZA DEL FIUME AVENTINO – «È importantissimo perché essendo delle acque molto fredde permette alla muscolatura di rigenerarsi più velocemente. In altre circostanze, dove non ci sono queste situazioni, si ricreano con delle casse ricolme d’acqua fredda».


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