Avellino, rush finale ad ostacoli: fiato corto, uomini a pezzi e casi da risolvere

di Dino Manganiello

Dal punto di vista della prestazione, la vittoria di Picerno per l’Avellino è anche meno di un brodino. I tre punti invece, sono fondamentali per quanto concerne il restare in corsa per le migliori posizioni finali, utilissime in chiave playoff. Il bicchiere quindi è anche stavolta mezzo vuoto o mezzo pieno ed anche stavolta dipende dal punto di angolazione dal quale lo si vuole guardare.

Fatto sta che ora comincia il rush finale della stagione regolare, con sei squadre in lizza (Catanzaro, Avellino, Monopoli, Virtus Francavilla, Palermo e la sorpresa Foggia, squadra più in forma del lotto, che sta vincendo segnando gol a raffica e che potrebbe vedersi restituire i due punti di penalizzazione) per guadagnare dal secondo al settimo posto. Per i biancoverdi ci sono parecchi ostacoli da superare. Si comincia da una condizione fisica molto precaria, causata da una gestione non ottimale e dalle tante gare in tempi ristretti utilizzando per vari motivi più o meno 13-14 giocatori che adesso giocoforza sono alla canna del gas. C’è poi da ricucire lo strappo con la pizza e da rimettere in piedi gente che non è mai stata al massimo della forma: Scognamiglio, Tito, Ciancio, Murano, Plescia, Micovschi, Di Gaudio (nella foto di Maurizio Di Domenico) e finanche Oliver Kragl.

Poi c’è il calendario, che non sorride ai Lupi: Turris e Vibonese in casa, Bari e Foggia fuori. Ipotizzare un filotto, pur auspicabile, è oggettivamente difficile. Per contro, almeno due delle contendenti hanno un cammino almeno sulla carta più abbordabile.

Insomma, anche alla luce di quanto visto in Lucania, dove le lacune che hanno condizionato questa ultima parte del torneo (con i flop con le tre siciliane sul terreno amico…) sono state ampiamente confermate, serve un cambio di passo. E serve anche risolvere un po’ di cosucce in casa propria. Leggasi il caso Carriero, non convocato per Picerno, sul quale il tecnico Carmine Gautieri si è espresso così: “Era stanco, è un professionista, comunque se vedo i giocatori che si impegnano nel corso degli allenamenti, non ho problemi a convcarli…”. Altrimenti si resta a casa, aggiungiamo noi per induzione. Quindi il caso c’è, e va affrontato.

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