di Dino Manganiello
Tra le problematiche che, sommate, hanno penalizzato l’Avellino in avvio di stagione, la più gettonata è quella che tira in ballo i tanti infortuni che hanno falcidiato la rosa biancoverde. Nello specifico, le assenze forzate hanno anche condizionato la scelta definitiva del modulo, almeno a dar conto alla versione di società e staff tecnico. Fatto sta che l’emergenza si sta diluendo e le anomalie di un gruppo poco compatibile con il 4-2-3-1 stanno per emergere con forza.
In vista della trasferta di domenica a Messina, dove Ezio Capuano si dispera tra positività al covid ed infortuni che stanno riducendo all’osso i disponibili, rientrano Rizzo e Dossena da squalifica, Silvestri è ormai pronto, Ciancio, D’Angelo e Sbraga stanno facendo passi avanti verso la forma ottimale, Maniero è tornato ed ha anche già fatto la voce grossa e Carriero potrebbe finalmente essere di nuovo arruolabile. Fuori resterebbe il solito Scognamiglio. Che però Braglia, come dichiarato venerdì scorso, conta di riabbracciare molto presto.
Buone notizie, quindi. Sì, ma sono buone notizie che impongono scelte importanti, e probabilmente anche dolorose: Rizzo o Ciancio a destra? Dossena, Silvestri, Bove o Sbraga per i due posti di difensore centrale? Carriero, Aloi, D’Angelo, Mastalli, Matera o De Francesco per le sole due caselle disponibili in mediana? Maniero, Plescia o Gagliano come unica punta?
Gioca chi è più in forma, ovvio. Ma c’è folla, indubbio. Il che propone un altro tema da gestire di qui in avanti. Fino alla riapertura del mercato. Quando si dovranno fare un po’ di conti e decidere le strategie.