Servivano i due punti più a Milano che a Varese, e così è stato. Al termine di 45 minuti di vera battaglia, l’Armani Jeans si toglie di dosso un ultimo periodo fatto più di delusioni che di gioie (esclusione dalla seconda fase di Eurolega), vincendo per 84-80 il derby con Varese -da sportmediaset.mediaset.it-. Match sempre equilibrato che non vede nessuna delle due squadre prevalere, e nonostante la vittoria è Varese che si fa preferire per voglia di vincere. La brillantezza della Milano di inizio stagione sembra essersi smarrita mentre dall’altra parte c’è una squadra che non ha nulla da perdere e mette in campo tutto la sua grinta. Parte bene la formazione di casa, con percentuali molto alte, va sull’11-3, ma Varese con Righetti e Kangur si riporta subito a pari. Continuerà così per tutti i 40 minuti regolamentari. Va avanti Milano e Varese recupera e passa avanti, e così via fino all’ultimo giro di lancette, quando è Varese ad avere la palla della vittoria. Hawkins (12 punti) sbaglia un contropiede facile e Slay prende il rimbalzo. L’americano va da solo in palleggio non avvedendosi della presenza di Jaaber che gli si mette davanti e subisce sfondamento (valutazione corretta dell’arbitro). L’Armani però non riesce a organizzare la rimessa e riperde la palla, concedendo gli ultimi 2′ alla Cimberio. Rannikko prova la tripla ma sbaglia, supplementari.
Il match vive sempre sul filo dell’equilibrio, con Milano che tende però a tenere la testa avanti. A chiudere il match sono i tiri liberi di Morris Finley (11 punti), glaciale dalla lunetta. Il + 4 finale regala la nona vittoria stagionale all’Armani Jeans, che però non convince più nelle prestazioni come un mese fa. La squadra sembra avere ancora qualche problema da risolvere, ma nonostante questo in Italia, eccetto Siena, sembra non avere problemi e ciò può far ben sperare il presidente Livio Proli e i tifosi. Per quanto riguarda Varese invece, partita con l’ambizione di salvarsi, ci sono solo spunti positivi. La grinta e la leadership di Slay (9 punti), la sapienza cestistica di Rannikko (7) in regia e la classe di Goss (21), senza contare la saggia direzione tecnica dalla panchina di Carlo Recalcati fanno della Cimberio una formazione che sicuramente potrà dire la sua anche ai playoff.
La partita si chiude con delle dichiarazioni al vetriolo proprio di Carlo Recalcati, che ha più di qualcosa da dire ai microfoni di Sky Sport. ‘Sono tanti anni che vivo in questo mondo ma non mi era mai successo di essere mandato a quel paese da un arbitro. Per il resto sono felicissimo di come si è comportata la squadra, dispiace solo di dover perdere per delle decisioni sbagliate’. Il riferimento probabilmente va allo sfondamento di Slay nel quarto quarto, che ha causato l’uscita dal campo dell’americano per cinque falli, o qualcosa che solo i diretti interessati sanno. Detto questo, se avesse vinto Varese, non ci sarebbe stato nulla da dire.