Avellino a Trapani con il conforto della cabala

CALCIO AVELLINO – Sono undici lunghi anni che la seconda in classifica del campionato di Seconda Divisione (ex serie C2) girone C non vince una finale play-off. L’ultima volta, l’11 giugno 2000, L’Aquila allenata da Aldo Luigi Ammazzalorso (che la stagione successiva sarebbe poi diventato il tecnico dell’Avellino) riuscì ad eliminare (solo grazie al migliore posizionamento in classifica al termine della regular season) l’Acireale dopo i tempi supplementari e ad approdare nell’allora serie C1 grazie allo 0-0 di partenza. La partita si disputò allo stadio “Partenio” in campo neutro. Da allora la seconda in graduatoria al termine del campionato non è mai riuscita ad ottenere la promozione attraverso gli spareggi almeno nel raggruppamento C. Il dato sembra dare torto all’Avellino per la legge dei grandi numeri, invece, c’è una statistica altrettanto incoraggiante per i biancoverdi. Da quando si gioca la finale doppia, (giunta all’undicesima edizione), con prima gara in casa della peggiore classificata tra le pretendenti alla promozione, nelle quattro volte in cui ha vinto la compagine ospitante poi al ritorno ha sempre ottenuto l’ascesa in serie C1 o Prima Divisione. E’ capitato, infatti, al Vittoria (2004), Potenza (2007), Pescina Valle del Giovenco (2009) e Cisco Roma (2010). Solo il Sora nel 2001 dopo il pareggio interno riuscì a vincere a Catanzaro in gara2. L’Avellino con la vittoria di ieri potrebbe confermare domenica prossima un trend positivo in quanto ha due risultati su tre a disposizione e gli ultimi quattro precedenti con il Trapani a favore (3 vittorie ed un pareggio, compresa la semifinale play-off in serie D dello scorso campionato).

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