B Marzio a Vercelli per Ghiglione della Pro, appassionato di auto e medaglia di bronzo ai Mondiali Under 20

Ne ha fatti di chilometri negli ultimi mesi Paolo Ghiglione. Voghera (casa sua), Ferrara(dove ha conquistato la promozione in serie A con la maglia della Spal), Jeonju (stadio della semifinale del mondiale Under 20 in Corea del Sud) e per finire Vercelli (dove oggi gioca con la maglia numero 18 della Pro). Ma le distanze per uno come lui non sono mai state un problema. “Ho fatto le giovanili nel Milan e ogni giorno i miei genitori mi portavano su e giù da Voghera a Milano per aiutarmi a coronare il mio sogno”. Poi è arrivata la maggiore età e quella strada ha iniziato a farla da solo. “La mia passione più grande è quella delle auto. Fin da quando ero bambino sono sempre stato ‘malato’ per tutto ciò che aveva un motore e quattro ruote”. E così non appena maggiorenne il primo obiettivo è stata la patente. “Ammetto – ridendo – che ho studiato più per l’esame di guida che per quello di maturità. Non vedevo l’ora di poter avere un’auto tutta mia da guidare”. Una passione che ha potuto coltivare anche a due passi da casa. “Non troppo lontano da dove vivo a Voghera c’è un piccolo circuito dove ho potuto anche provare Ferrari e Lamborghini”.
Oggi fa avanti e indietro (quasi tutte le settimane) tra Vercelli (dove si allena e gioca) e Voghera, dove mamma e papà lo aspettano. “Preferibilmente con un piatto di gnocchi al pesto che dopo la partita sono il mio pasto preferito”. Figlio unico, coccolato ma non per questo eccessivamente “mammone”: “qui a Vercelli mi piace avere la mia autonomia e stare con i miei compagni”.

Il punto di ritrovo è il Bijoux Caffè nel pieno centro di Vercelli. “Ci ritroviamo sempre qui prima o dopo l’allenamento. Per un toast, una premuta d’arancio e, soprattutto, una fetta della torta al cioccolato che qui fanno davvero ottima”. Al bar, infatti, proprio al tavolo accanto arrivano alla spicciolata Dario Bergamelli, Marco Firenze, Filippo Berra e Claudio Morra, compagni di squadra di Paolo che non appena lo vedono lo invitano subito per fare due battute insieme. Ecco che si scopre anche il tormentone dello spogliatoio. “A fine allenamento ci divertiamo a fare una sorta di piccola guerra con le palline di carta”, racconta Ghiglione. Il più preciso? “Lui”, ammettono in coro tutti i compagni indicando proprio Paolo. Si ride, si scherza e si diverte. In campo, nello spogliatoio, come al bar.

Ride meno, Paolo, mentre passeggia per le strade di Vercelli. “Qui mi trovo benissimo, ma ora sta arrivando un freddo tremendo e per me è un bel problema. Io ci sono abituato perché casa mia non è così lontana, ma non pensavo di accusarlo tanto”. Sempre con il sorriso, unito a un fisiologico pizzico di amarezza, racconta anche della sua avventura al Mondiale Under 20 dell’estate scorsa. “Vestire la maglia della Nazionale è sempre una gioia unica. Poi noi eravamo partiti per la Corea senza particolari aspettative, quindi arrivare a vincere la medaglia di bronzo è stato qualcosa di unico. Una cavalcata che non dimenticherò mai anche perché eravamo un gruppo bellissimo e ci siamo divertiti da morire. Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con i più forti giocatori della nostra generazione e anche di scoprire una cultura come quella coreana che è diametralmente opposta alla nostra anche dal punto di vista delle strutture calcistiche”.
Ha appena 20 anni Paolo Ghiglione, di chilometri ne ha già fatti tanti e tanti ancora ne dovrà fare per continuare a coronare il suo sogno. Una cosa è certa, grazie alla sua grande passione per le auto e per la guida, gli spostamenti non saranno mai un problema.

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