Ballerino? No, calciatore: B Marzio a Brescia con Coppolaro

Se fosse il protagonista di un film, Mauro Coppolaro sarebbe il GGG: il Grande Gigante Gentile. Tre aggettivi che si sposano alla perfezione con le caratteristiche del difensore del Brescia. Mauro è un ragazzone che a calcio ha iniziato a giocare un po’ per caso, anzi, sicuramente contro la volontà della mamma: “lei mi voleva ballerino”. E infatti prima di iniziare la carriera che oggi lo ha portato a vestire anche la maglia della Nazionale all’ultimo Mondiale Under 20, Mauro ha mosso più di un passo di danza: “per un anno ho fatto balli di gruppo, anzi erano proprio balli di coppia. Che potevo fare? Mia mamma ci teneva tanto”.

Poi però l’istinto ha preso il sopravvento. “Ho iniziato a giocare a calcio e dopo aver rotto un po’ di tutto, a casa se ne sono fatti una ragione”, a partire da sua madre, che oggi è una delle sue prime tifose. “Sono andato via di casa  fin da piccolo ma non ho mai perso i rapporti con nessuno di loro. Mi seguono ovunque e quando possono non si perdono una partita”. Mauro è di origini beneventane ma per seguire il suo sogno ha attraversato tutto lo Stivale: dalla “punta” (Reggio Calabria) alla “gamba” (Brescia).

La sua è una simpatia contagiosa. È gentile nei modi e ha un sorriso che dice tanto, anche molto di più delle parole. È bello sentirlo parlare di sé alla prima persona plurale. Quando dice “noi” si riferisce alla vita con la sua ragazza. “Conviviamo e facciamo tutto insieme”. Sopratutto in cucina, lì dove Mauro si sente particolarmente a proprio agio. “Non capisco perché tutti mi prendono in giro sul fatto che mi piace mangiare”, ammette ridendo. “In realtà quando sono a casa con la mia ragazza cuciniamo sempre insieme. O meglio: lei cucina, io un po’ guardò, un po’ butto la pasta, un po’ metto il sale. Però poi mangio tutto. Sopratutto quando mi prepara il ragù”. Quando parla della sua fidanzata gli brillano gli occhi, come se stessero insieme da ieri: “oramai conviviamo da un po’ ma siamo una coppia affiatatissima”.

Con un carattere così Mauro ci ha impiegato pochissimo a farsi apprezzare nello spogliatoio del Brescia dove praticamente ha legato con tutti: “siamo una bella famiglia e gli allenamenti così pesano anche meno”.

Segni particolari: rosicone. “Non mi piace perdere. Praticamente mai e a niente” ma lo dice con il suo solito sorriso grande così. “Che sia la partitella di allenamento o una sfida alla Play, devo vincere”. I compagni oramai ci hanno fatto l’abitudine e sono i primi a prenderlo in giro. Un po’ ci scherza pure lui, d’altra parte è sempre il Grande Gigante Gentile.

 

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