Blitz della Guardia di Finanza nella sede dell’Avellino: sette indagati

L’inchiesta della Procura della Repubblica di Avellino non inficia la battaglia per la Serie B.

La Guardia di Finanza, nella giornata di ieri, ha sequestrato, presso la sede dell’U.S. Avellino 1912, documenti contabili della Covisoc e di aziende di informatica e comunicazione. Una ‘mossa’ che mediaticamente, in questo momento così delicato per l’Avellino Calcio, ha avuto delle ripercussioni altamente negative.

L’inchiesta va avanti da oltre un anno e all’oggi ha portato all’iscrizione di sette persone nel registro degli indagati.

Le ipotesi di reato sono: false comunicazioni sociali, emissione di fatture inesistenti, ostacolo alle funzioni di vigilanza.

Secondo gli inquirenti, il patron biancoverde Walter Taccone avrebbe indicato nella dichiarazione dell’Iva e dei redditi da 2015 al 2017, cifre che deriverebbero da fatture inesistenti.

La battaglia per l’iscrizione, però, non sarebbe a rischio. L’inchiesta non riguarda le fideiussioni, oggetto dell’udienza del 31 luglio al Collegio del Coni.

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