Conferenza stampa piuttosto animata quella odierna, con il tecnico Bucaro che ha voluto sin dall’inizio chiarire un concetto: “E’ tutta la settimana che parliamo di mercato, vorrei sapere chi vi dà queste notizie. Chi ha detto che l’Avellino deve fare mercato? – si è rivolto ai giornalisti – I miei giocatori meritano conferme, sono stato costretto a portare la squadra in ritiro”.
Eppure a fare i nomi è stato il presidente Cipriano in primis, con tanto di conferme da parte di altri dirigenti.
“L’ha detto Cipriano? Sbagliato! La squadra, al di là dei risultati fatti, ha sempre lavorato in silenzio, subendo critiche. E adesso si parla di tanti giocatori che vanno via. Abbiamo ancora tante partite. L’Avellino non ha bisogno di niente, chi si sente messo da parte è libero di poter andare. L’Avellino deve pensare di giocare, nient’altro. Il mercato lo stanno facendo qui vicino, a 200 metri. Non mi interessa, si destabilizza una squadra che sta dando soddisfazioni. Domani abbiamo una delle partite più difficili del campionato. Qualche problema c’è, come ci è sempre stato finora. Lasagna, la squalifica di Labriola. Siamo abituati a queste situazioni, peccato perché volevo dare continuità a questo tipo di discorso. A centrocampo ho Millesi che può fare il jolly, come ha fatto nelle ultime partite, iniziando da esterno venendo al centro ad aiutare. Vediamo intanto da qui a domani cosa accadrà con Lasagna. Psicologicamente, sono preoccupato, tra le feste di Natale e le troppe chiacchiere, evitando di fare polemiche e di accusare qualcuno, l’aspetto psicologico può essere negativo. Se i giocatori chiedono conferme ai giornalisti per sapere se restano o no e se le voci di mercato sono vere, credo sia lecito da parte loro non stare tranquilli”.
Puleo e Cardinale insieme dall’inzio: “Sono due giocatori esperti che possono essere determinanti in quel ruolo anche se per caratteristiche sono molto simili”.
Domani Bucaro sarà squalificato e sarà in tribuna: “E’ ovvio che dalla tribuna si vive diversamente. Già mezzora a Pavia sono rimasto fuori, adesso pago per aver alzato la voce dicendo che non era fallo, non altro, sono stato cacciato fuori. C’è una certa flessibilità in campionati superiori, qui c’è una dittatura”.