Otto giorni e sarà Serie B. Dopo 19 anni di attesa si avvicina il giorno in cui il Foggia tornerà a giocare in una partita del Campionato cadetto. Giuseppe Di Bari, Direttore Sportivo e artefice della rinascita rossonera, è certamente l’uomo più indicato per raccontare emozioni, speranze e obiettivi del campionato che va ad incominciare.
Non senza aver dato prima un piccolo sguardo al recente passato, quello che ha portato il Foggia dall’incubo della scomparsa alla luce della Serie B: “Se mi giro indietro vedo un percorso fatto di tante difficoltà – esordisce il ds rossonero – cominciato con una montagna di problemi e vissuto con tanti sacrifici, ma vedo anche un percorso bellissimo, affrontato con una filosofia di gioco propositiva e in cui abbiamo seminato, evidentemente, bene perché i traguardi non si raggiungono mai per caso”.
L’ultima stagione, poi, è stata un capolavoro: “Le scelte fatte l’estate scorsa ci hanno dato ragione, l’arrivo di Stroppa è stata la ciliegina sulla torta, il suo carattere, il suo modo di vedere il calcio ci ha permesso di fare un campionato fantastico”.
L’inizio del Campionato è dietro l’angolo, come ci arriva il Foggia?: “Arriva con una squadra quasi al completo, una squadra in cui inserire, magari, un paio di elementi che ci permettano di alzare ulteriormente l’asticella di un gruppo che è già molto forte”.
Dalla porta all’attacco come si è rinforzato il Foggia?: “In porta, al fianco del confermatissimo Guarna, abbiamo inserito esperienza, con Pelizzoli, e gioventù, con Tarolli, un mix completo. La difesa è il reparto in cui abbiamo cambiato meno con l’innesto di Celli e la decisione di sfruttare l’ecletticità di Gerbo. I centrali lo scorso anno avevano fatto benissimo e qui aggiungerei anche che Empereur, assente per tutto il girone di ritorno, è come se fosse un nuovo innesto. In questo reparto, comunque, potremmo fare ancora qualcosa sul mercato”.
Veniamo a centrocampo e attacco: “In mezzo al campo eravamo già fortissimi, tuttavia abbiamo messo un elemento giovane e di prospettiva, come Ramè, ed un giocatore importante, già rodato per la B e di grande valore, come Matteo Fedele. Infine c’è anche Calderini, elemento di grande qualità tecnica, che può giocare sia a centrocampo che in attacco”.
E veniamo al reparto avanzato, quello che ha cambiato di più: “Beh, qui avevamo il nostro bomber Mazzeo e poi Chiricò. Abbiamo inserito Fedato, giovane ma già con una bella esperienza alle spalle, poi Beretta, che il Mister conosce bene ed è un giocatore molto interessante e di grande prospettiva, abbiamo fatto rientrare Floriano e poi avevamo preso Milinkovic, che, però, negli ultimi giorni ci ha chiesto di essere ceduto. A dire il vero nelle ultime ore è tornato sui suoi passi, chiedendo di rimanere, ma come Società abbiamo una nostra linea, abbiamo parlato con il suo procuratore chiedendo di adoperarsi a trovargli una nuova sistemazione. Chiaro che in questo reparto faremo ancora qualcosa in sede di mercato”.
Chiusa l’analisi sul mercato non resta che concentrarsi sull’esordio in Campionato, su Pescara-Foggia: “Per noi non poteva esserci inizio migliore. Incontriamo subito una delle favorite del torneo e questo ci darà stimoli ulteriori. Poi incontriamo una rivale storica, e sono contento che ci saranno i nostri tifosi, allenata da un uomo che per me, per Foggia, per Stroppa, è un uomo speciale. E poi ancora sarà l’occasione per celebrare Franco Mancini, insomma in questa gara c’è tutta l’essenza del calcio”.