Il sole, il gran caldo e poi una pioggia a tratti torrenziale che annuncia l’autunno. Niente paura, però. Perché è qui la festa. La festa giallazzurra. E’ il Frosinone che entra a pieno titolo nella sua nuova casa, lo stadio ‘Benito Stirpe’. E lo fa davanti al suo popolo, ai suoi tifosi. Alle tante Autorità intervenute. I uno stadio pieno in ogni ordine di posti. Una visuale mozzafiato. Che Sky ‘santifica’ con una lunga diretta, impreziosita dalle parole del presidente Stirpe e del presidente Tavecchio.
E’ stata una giornata lunga in località Casaleno. L’alba non è stata solo la prosecuzione della notte. L’alba di questo 28 settembre 2017 ha rappresentato il rettilineo conclusivo di un lavoro fantastico, il momento dell’inaugurazione. Anche se questa è solo la prima tappa del lavoro che dovrà ruotare attorno al ‘Benito Stirpe’, come peraltro più volte dichiarato dal presidente Maurizio Stirpe.
Già subito dopo le 13 l’anello attorno all’impianto è tutto un colorare di giallazzurro fatto di magliette e bandiere, di tifosi, di bambini, di gente che non vuole mancare all’appuntamento. Mancano 4 ore e il clima sembra da finale Champions. All’interno dello stadio ci sono già il dottor Curzio Stirpe, attento nel seguire gli ultimi dettagli, raggiunto dal presidente Maurizio Stirpe e dal vice presidente Vittorio Ficchi. Arrivano nel frattempo alla spicciolata gli allenatori che Stirpe ha avuto nella sua gestione: il primo è Daniele Arrigoni, per lui il tempo si è fermato. Esattamente come per il direttore generale di due promozioni, Enrico Graziani, un ragazzino di 25 anni. C’è Alberto Cavasin, tirato a lucido. Ci sono Guido Carboni e signora. La schiera di tecnici e direttori della gestione-Stirpe che non è potuta essere presente per impegni professionali va da Campilongo (è alla Vibonese) a Sabatini (allena la Primavera del Genoa), da Moriero (allena la Samb) al ds Meluso. Tutti hanno chiesto di ringraziare personalmente il presidente, tutti hanno speso parole importanti. Significative quelle del ds Meluso: «Il presidente Stirpe è uno delle poche persone nel calcio che continua ad esaltare i valori umani e lo dimostra con questo immenso tributo nei confronti del padre». Assente Ivo Iaconi che ha annunciato la sua presenza lunedi sera, assente Francesco Giorgini per problemi di famiglia. Assente anche Pasquale Marino. E c’è anche doppia curiosità: l’invito da parte del presidente Stirpe a Dino Pagliari e Piero Braglia ha coinciso con l’ingaggio rispettivamente al Gubbio e al Cosenza. Roberto Stellone con i fidi Gorgone e Gennari ci sono. E incroceranno verso le 18 il presidente del Coni, Giovanni Malagò, davanti ad uno degli ascensori. Abbracci tra i due, con Malagò che gli chiede: «Ma sei ancora fermo? Come mai?». Stellone sorride: «Ferie lunghe, è la prima volta che mi capita».
Il protocollo dice, intanto, che è in arrivo il ministro dello Sport, onorevole Luca Lotti. Qualche minuto dopo le 17, mentre lo stadio nel frattempo va riempiendosi, è il momento atteso, dopo l’inaugurazione dell’insegna dello Stadio. Un saluto con il presidente Stirpe e poi Lotti, brillante e informale, si concede ai cronisti che lo avevano atteso sotto il sole. E’ un ministro della Repubblica ma quella empatia particolare che mostra sono il valore aggiunto: «Questo è un impianto che Frosinone attendeva da decenni, un esempio eccellente di struttura all’avanguardia – dice -. Merito della società che ha creduto in questo progetto che regala alla città un luogo di aggregazione così importante. La speranza è che tante altre società seguano le orme del Frosinone che ha unito passione per lo sport e per il territorio arrivando a questo gioiello». Lotti si reca quindi in visita nella pancia dello Stadio, accompagnato dal presidente Stirpe, dal prefetto, Sua Eccellenza dottoressa Emilia Zarrilli e dal sindaco Nicola Ottaviani. Nel mentre arrivavano il presidente del Coni, Giovanni Malagò (caloroso abbraccio tra lui e il ministro Lotti) e il Vescovo monsignor Ambrogio Spreafico. Tutti in campo per le foto di rito. Anche Malagò visita gli interni, mentre la squadra di Longo arriva negli spogliatoi: «Fatemi salutare mister Longo» dice Malagò e intanto stringe la mano a Zappino. Appena messo piedi sul campo c’è la pioggia in agguato. Stirpe e le Autorità scendono al riparo nella sala conferenze. Dove arriva il presidente di Confindustria, dottor Vincenzo Boccia, direttamente da Roma. Il presidente Malagò e il presidente Boccia salgono in tribuna stampa per le interviste dopo aver ‘dribblato’ con eleganza il diluvio. «Questo stadio – dice Malagò – dovrebbe essere assunto a modello per tutta l’Italia. In gran part dell’Europa questo è il vero modello».
In tribuna autorità ci sono già il presidente della Figc, Carlo Tavecchio e il presidente della Bnl, Luigi Abete. Tavecchio, quando più tardi la pioggia avrebbe usato clemenza, ha poi regalato al presidente Stirpe una maglia della Nazionale con il numero 10 dopo che i due erano stati intervistati da Sky, Mediaset e da tutte le emittenti locali. Nella sua intervista Tavecchio è andato oltre: «I risultati in genere si coniugano con le strutture e secondo me il Frosinone torna in serie A. Stirpe merita tutti i migliori risultati ai massimi livelli».
Riavvolgiamo brevemente il nastro. Sul campo la lunga kermesse inizia, condotta (lo sarà splendidamente) dai presentatori Paolo Colasanti e Mary Segneri. E’ la volta degli sbandieratori di Cori, i primi ad entrare. Quindi la sfilata delle ditte costruttrici che nella conferenza stampa di mercoledi avevano ricevuto un elogio particolare da parte del presidente Stirpe. E’ la volta di tutto il settore giovanile, dai Pulcini alla Primavera. Lo stadio ribolle, mentre Giove Pluvio non fa sconti: tifo incessante anche se non c’è ancora una partita vera ma solo i ragazzi di Longo e quelli di D’Antoni che si scaldano in campo. E quindi c’è la Marching Band di Amaseno, magistralmente diretta dal maestro Natalino Como.
Un momento toccante – dopo l’inno d’Italia – è il taglio del nastro, sindaco e presidente a quattro mani nel momento in cui si Frosinone la famosa nuova passeggera scarica montagne di pioggia. Al centro ci sono il presidente Stirpe e il presidente della Figc, Tavecchio. Alla sinistra di Stirpe, il presidente della Provincia, Antonio Pompeo, il Vescovo Spreafico e il presidente del Coni, Malagò. Alla destra di Tavecchio, il prefetto Zarrilli, il sindaco Ottaviani e il vice presidente Ficchi. E’ l’ora del calcio giocato. Tempi ridotti tra la squadra di Longo che guarda all’appuntamento di lunedi sera con la Cremonese e la Primavera di D’Antoni. Finisce 6-0 per Bardi & soci con tris di Dionisi, Ciano, M. Ciofani e prodezza di Volpe. Tra un tempo e l’altro la premiazione del Leone dell’Anno, quindi una serie di intrattenimenti fino agli effetti finali delle luci. Mozzafiato. Come lo è stato l’intero pomeriggio fino a notte inoltrata. Il ‘Benito Stirpe, dopo nove ore di intensa e positiva fibrillazione, supera l’esame. Da oggi è un altro giorno. La testa alla partita di lunedi sera. Al calcio giocato. Longo, in tribuna con la famiglia, si gode dall’alto gli ultimi scampoli di spettacolo. D’ora in poi toccherà a lui ed ai suoi ragazzi.