Centrocampo, ora per Bucaro è imbarazzo della scelta

AVELLINO CALCIO – Qualcuno pensava che con la partenza di Correa il centrocampo dell’Avellino avrebbe perso di qualità. In tanti credevano ad inizio dell’anno che l’argentino fosse l’unico uomo in grado di accendere la luce in mediana. Prendendo un clamoroso abbaglio. Questo lupo ha tecnica da vendere e va dato atto al trio Iacovacci-Taccone-De Vito, di essere riuscito a piazzare colpi importanti sia in estate che a stagione in corso. L’Avellino nella zona nevralgica del campo è sicuramente tra le formazioni maggiormente attrezzate. Una squadra costruita con intelligenza, con fiuto. Un organico che senza fare spese folli ha quasi raggiunto l’obiettivo della salvezza e che ha la concreta possibilità di sedersi al tavolo delle grandi. Una formazione capace di piegare il Lumezzane dei vari Diana, Antonelli, Gasparetto, di sconfiggere il Carpi terza forza del campionato e di pareggiare con Como e Benevento. Compagini che hanno speso cifre esorbitanti rispetto ai lupi. C’è chi pensa che ci vorrebbe un altro investimento al centrocampo, ma l’analisi potrebbe considerarsi errata. Infatti, l’arrivo di Massimo giovane di belle speranze che con la Roma, ha lavorato anche agli ordini del tecnico Luis Enrique, ha permesso alla squadra di avere quel playmaker che tanto mancava, quell’uomo d’ordine che serviva per completare il quadro. Il giusto direttore d’orchestra per un Avellino che è cresciuto tanto dall’inizio dell’anno. Di una squadra che per punti ottenuti in casa è addirittura quarta in classifica. Millesi e compagni sono alle spalle di Ternana, Carpi e Taranto con 19 punti ottenuti. Tornando all’ex Aversa, il ragazzo ha mostrato qualità da vendere. Ha doti superiori alla categoria. Che si sono completate alla grande con quelle di D’Angelo che sta trovando la via della rete con maggiore assiduità rispetto agli altri anni e che riesce ad inserirsi con più facilità e con Arcuri arrivato all’ombra del Partenio in punta di piedi, tra mille dubbi e che invece oltre ad essere un lottare ha dimostrato di avere i piedi buoni. Domenica c’è il rientro di Malaccari, altra scommessa vinta. Anche se definirla totalmente una scommessa è sbagliato visto che il vivaio Atalanta è uno dei migliori del panorama calcistico italiano. E senza dimenticare Millesi, capitano e vera bandiera di questa squadra, che si sacrifica, ripiega, che si è messo a servizio del gruppo come non mai completando così la sua maturazione calcistica. Insomma per Bucaro tra qualche settimana ci sarà l’imbarazzo della scelta e tante difficoltà a mettere qualcuno fuori. Ma è di sicuro importante, al di la dei traguardi da conquistare avere un ventaglio ampio di soluzioni può essere solamente un bene. E per fortuna che Herrera è stato dirottato in avanti. E’ un lupo che diverte, un lupo allenato da un tecnico siciliano che ha idee innovative, da un allenatore che diverte il pubblico e che sta respingendo le critiche piovutegli addosso ad inizio campionato.

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