Clamoroso, il Messina rinuncia al ripescaggio

Clamoroso, il Messina rinuncia al ripescaggio

Dopo settimane di euforia ed ottimismo per i tifosi dell’ ACR Messina è arrivata la doccia gelata. Il presidente Arturo Di Mascio ha rinunciato infatti alla domanda di ripescaggio, che entro le ore 12 avrebbe dovuto consegnare in doppia copia presso la sede romana della Federazione Italiana Giuoco Calcio e quella fiorentina della Lega Pro. “Non presenteremo alcun incartamento perché abbiamo la certezza che verrebbe comunque respinto”. A comunicarlo a www.messinasportiva.it proprio il massimo dirigente peloritano, che già ieri aveva manifestato perplessità e sfiducia per via della tardiva autorizzazione all’utilizzo dello stadio San Filippo, arrivata a 22 ore dalla chiusura dei termini e giudicata insufficiente dalla proprietà dell’ACR.
A spegnere gli entusiasmi è stato l’avvocato napoletano Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo, che dopo aver analizzato a lungo gli incartamenti ha ritenuto non idonea la documentazione in possesso della società. Avrebbe pesato, secondo quanto riferito, la mancata stipula della convenzione, che richiedeva tempi più lunghi.
Di Mascio punta il dito contro Palazzo Zanca, che avrebbe preso in esame con eccessivo ritardo la questione, sollevata dieci giorni fa dalla società in una missiva indirizzata ai capigruppo consiliari. Nel documento approvato ieri dalla Giunta sono stati peraltro rilevati alcuni errori, inerenti una fideiussione assicurativa a beneficio dell’ente e l’esclusività della concessione. Due aspetti che dovevano essere cassati ed invece sono stati inseriti ugualmente nella delibera. “Errori materiali ma non sostanziali” sostengono alcune fonti che preferiscono restare anonime. Sull’argomento è stato disposto infatti il silenzio stampa e quindi non hanno rilasciato dichiarazioni i dirigenti Orazio Andronico e Salvatore De Francesco. Ad ogni modo già in giornata, in sede di ratifica della delibera, l’oggetto della discordia dovrebbe essere eliminato. Mentre sullo sfruttamento della foresteria si delibererà soltanto in seguito.
Dagli uffici di Palazzo Zanca filtrano comunque delle perplessità. La documentazione consegnata al Milazzo, che ha ottenuto l’iscrizione in Seconda Divisione, non presenterebbe infatti alcuna differenza sostanziale rispetto alla delibera approvata su sollecitazione della proprietà dell’ACR Messina.
A lasciare aperto uno spiraglio potrebbero essere le mosse future della FIGC. Considerati i consistenti obblighi economici imposti alle società le richieste potrebbero essere meno rispetto ai posti effettivamente disponibili in Lega Pro. Se come sembra le domande dovessero essere inferiori alle attese la Federazione potrebbe rimettere in gioco i club, dando loro quattro o cinque giorni supplementari per presentare la domanda, le fideiussioni e gli assegni richiesti.
Di certo, ad oggi, la città dello Stretto ha sprecato l’ennesima occasione utile per tornare nel calcio professionistico.

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