Dionigi: “Venerdì mi aspetto uno stadio strapieno”

La parola del guru è come una freccia: indica una strada. Davide Dionigi non è solo l’allenatore del Taranto, ma ora più che mai assume il ruolo di oratore infiammatore e trascinatore delle masse. Ha nel volto l’immagine del combattente con un temperamento e i modi fare del ragazzo perbene, mai sfacciato o provocatorio, che ne fanno un idolo popolare. Il suo compito non si limita all’aspetto tecnico, va ben oltre e attraverso la favella cerca di movimentare la tifoseria affinché sostenga la squadra. L’accoglienza dei tifosi e il riconoscimento dell’amministrazione comunale sono solo una scintilla. “Non me l’aspettavo – confida con un pizzico di emozione Dionigi -. Ho lanciato un messaggio di vicinanza ai ragazzi per caso, però mai mi sarei immaginato che la gente rispondesse in quel modo. Non dico fandonie quando sostengo che qualcosa sta cambiando in questa città. C’è un nuovo modo di affrontare le problematiche, non si guarda più l’aspetto negativo, ma sempre e solo quello positivo. Non cerco consensi facendo alcune affermazioni, è chiaro il segnale di cambiamento di mentalità sotto l’aspetto calcistico-sociale. Era giusto dare un sostegno concreto a questo gruppo e domenica i sostenitori sono stati a dir poco fantastici. Tentiamo di vivere questo sogno nel modo migliore e non vuol dire vincere a tutti i costi, ma perlomeno proveremo ad andare contro qualche gufaccio”.
Il tecnico reggiano ricorda quali erano le sue prerogative quando mise piede per la prima volta sullo Ionio nelle vesti di trainer. “Quando sono arrivato a Taranto volevo portare avanti il mio modo di essere giocatore, mettendo in luce il lato umano anche sul campo. Nella vita si vive di fatti, risultati e obiettivi, tuttavia credo che le emozioni siano basilari perché rimangono come un segno indelebile nei nostri cuori”.
Per la gara di venerdì sera l’incantatore di serpenti, in senso buono, lancia un nuovo proclama nella speranza che il pubblico risponda presente. “Contro l’Avellino non mi aspetto il pienone, però mi auguro che la tifoseria incoraggi la squadra per tutti i novanta minuti, anche qualora dovesse esserci un errore o il risultato non corrispondesse alla vittoria”.

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