E adesso non chiudete quella curva!

Con l’Avellino che viaggia con una media da promozione, sarebbe un delitto chiudere la curva sud. Una squadra che ha fatto più punti di tutti, nelle ultime sette giornate, che ha ricreato entusiasmo, non può essere privata del suo pubblico.
La decisione arriverà giovedì ma l’orientamento pare sia quello di lasciare desolatamente vuoto un settore dal quale è stato sempre determinante il sostegno per la squadra, oltre che rappresentare una invidiabile coreografia.
Nella riunione dello sc…


Con l’Avellino che viaggia con una media da promozione, sarebbe un delitto chiudere la curva sud. Una squadra che ha fatto più punti di tutti, nelle ultime sette giornate, che ha ricreato entusiasmo, non può essere privata del suo pubblico.
La decisione arriverà giovedì ma l’orientamento pare sia quello di lasciare desolatamente vuoto un settore dal quale è stato sempre determinante il sostegno per la squadra, oltre che rappresentare una invidiabile coreografia.
Nella riunione dello scorso 15 febbraio i l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive presieduto dalla dott.ssa Daniela Stradiotto e composto da 18 membri, si è così espresso: “Per l’incontro di calcio Avellino – Vicenza, connotato da profili di rischio anche in ragione della rivalità tra le due tifoserie e per le azione violente poste in essere dalla componente ultras della tifoseria irpina,sfociate in un’aggressione ai danni del Presidente del Hellas Verona, in occasione di Avellino – Hellas Verona dell’11 febbraio u.s., l’Osservatorio sospende il giudizio al fine di approfondire l’analisi, attraverso l’acquisizione di ulteriori elementi di valutazione e, nel frattempo, incarica la Lega di Serie B di dare comunicazione alla U.S. Avellino di non avviare ovvero sospendere la vendita dei tagliandi del settore “Curva Sud” dello stadio “Partenio” e ai residenti nella Regione Veneto, con contestuale, momentanea sospensione del programma di fidelizzazione del Vicenza Calcio”.
Tutto dipende, insomma, dalle valutazioni che giungeranno sul tavolo dell’Osservatorio che, nella prossima riunione, deciderà in merito alla possibile chiusura della curva sud. Le indicazioni giungeranno dalla Questura di Avellino che ha svolto indagini relative all’increscioso episodio ormai noto, individuando 8 presunti responsabili dopo quattro giorni (ma non è detto che tra questi ci sia l’autore materiale del lancio dell’oggetto che ha infranto il finestrino della vettura coi dirigenti del Verona a bordo).
L’attività specifica non s’è ancora conclusa e gli interrogativi aperti sono numerosi, sia da parte degli inquirenti che dei semplici cittadini per quanto avvenuto quel giorno.
Si poteva evitare? Obiettivamente, qualche falla pare ci sia effettivamente stata nel piano di prevenzione studiato dal comitato per l’ordine e sicurezza pubblica che si riunisce periodicamente in Prefettura. Si è dato, ad esempio, priorità alla chiusura delle strade, dall’altra parte rispetto al luogo dell’aggressione, per consentire l’afflusso dei 200 tifosi veronesi, provocando disagio alla popolazione residente e ai veicoli destinati verso l’Ospedale, facendo peraltro scendere quelle belle persone dai pullman a qualche centinaio di metri di distanza dal varco di accesso del settore curva nord, ovvero nei pressi del distributore Q8.
Pare che sia invece è stata sottovalutata una situazione reale, colpevolmente sfuggita a chi dovrebbe conoscere a menadito i comportamenti delle tifoserie. Come mai c’era un assembramento di una ottantina di ultras nei pressi della rotonda di Via Annarumma senza che qualcuno delegato all’opera di prevenzione si sia preoccupato di tenere la situazione sotto controllo?
Perché si è atteso quattro giorni per emettere i Daspo che hanno colpito i soliti noti, gli abituali destinatari di provvedimenti del genere. Certo, le indagini non si sono ancora concluse, tanto è vero che gli investigatori, attraverso la loro opera di intelligence, stanno visionando ancora filmati della partita Avellino-Verona per valutare anche il comportamento della tifoseria veronese che si è lasciata andare a cori per i quali dovevano scattare immediatamente provvedimenti. Non è dato sapere se le immagini che stanno visionando gli investigatori siano quelle registrate nella sala Gos oppure acquisite presso le emittenti locali.
Non è questo il punto: ci si domanda perché debba esser penalizzata un’intera tifoseria per l’atto compiuto da un imbecille peraltro a notevole distanza dallo stadio. Oltre che provocare un danno alla società che non può essere penalizzata per quei fatti e che peraltro ha subito condannato il gesto con un comunicato diffuso durante la partita contro il Verona.
Facile chiudere la curva per eliminare il problema ma c’è pure da valutare, da parte dei responsabili dell’ordine pubblico, che sabato prossimo, con l’Avellino che va così forte ultimamente, quelle migliaia di persone che solitamente occupano la curva sud saranno in giro per la città, presumibilmente si raduneranno nell’ampia zona dello stadio, dove non sarà così facile effettuare controlli. Tenere gli spettatori in curva sud, tutti assieme, renderebbe più agevole gestire l’ordine pubblico consentendo alla squadra di godere del supporto della propria tifoseria, rasserenando quindi l’ambiente.
Cosa c’entrano i tifosi perbene con quei pochi facinorosi che hanno compiuto gli atti vandalici? Chiudere la curva – lo ribadiamo ancora una volta – sarebbe una sconfitta per tutti. Anche per chi dirige l’ordine pubblico, Prefetto e Questore in primis. Un poliziotto vero, come Antonio Manganelli (non a caso diventato capo della Polizia e prematuramente scomparso) ha sempre sostenuto: “Reprimere è la cosa più facile, il difficile è prevenire”.
Riflettano su questo concetto coloro che devono relazionale al Ministero e si pongano pure qualche interrogativo, facendo un minimo di autocritica e di riflessione, evitando di inasprire ulteriormente una situazione che può ritenersi chiarita, con soddisfazione anche del sindaco di Verona e dell’ex campione del mondo Luca Toni le cui dichiarazioni pare siano ancora al vaglio del corpo dei vigili urbani.
Ma questa è un’altra storia che con la curva c’entra poco e di cui se ne parlerà nei prossimi giorni.

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