Ed ora le bocciate devono ricominciare

Ed ora le bocciate devono ricominciare
Tutto come previsto. Il Con­siglio federale ha registrato la rinuncia alla Seconda divisio­ne di Biellese (neopromossa) e Ivrea. Altre cinque non hanno presentato ricorso dopo la boc­ciatura della Covisoc: Avelli­no, Pisa, Treviso (scese dalla B) e Venezia (Prima) e Samb (Seconda). Quello della Pist…

Ed ora le bocciate devono ricominciare

Tutto come previsto. Il Con­siglio federale ha registrato la rinuncia alla Seconda divisio­ne di Biellese (neopromossa) e Ivrea. Altre cinque non hanno presentato ricorso dopo la boc­ciatura della Covisoc: Avelli­no, Pisa, Treviso (scese dalla B) e Venezia (Prima) e Samb (Seconda). Quello della Pisto­iese (Seconda) è stato respin­to, quindi è l’ottava società boc­ciata (ma farà ricorso al Coni). Ricapitolando: 3 erano in serie B, 4 in Lega Pro, 1 in serie D. Soddisfatto il presiden­te di Lega Pro, che precisa: «Col nostro rigore in serie B ne sarebbe state messe fuori in 15». E a proposito della B, il presidente Federale e commis­sario di Lega, Giancarlo Abete, fa notare che «non bisogna ve­dere solo i debiti, ma anche i crediti, come per qualsiasi azienda». Ma, a proposito di verifiche, da qualche anno i presidenti delle Leghe non hanno più rapporti con la Covi­soc e non hanno in diretta il polso dei problemi. «È vero— conferma Abete — ma da que­st’anno la Covisoc si riunirà una volta al mese coi capi dele Leghe per fornire il quadro». Ma visto l’elevato nu­mero di società saltate, si ripro­pone il solito dilemma: non sa­rebbe il caso di chiudere il rubi­netto dei ripescaggi e di ridur­re l’elefantiaca area del profes­sionismo (132 società)? Abete si dichiara d’accordo, ma a suo tempo venne stoppato proprio da Macalli e dall’Aic di Campa­na: «Non basta la volontà poli­tica, serve la maggioranza». Una maggioranza che potreb­be esserci dopo che Macalli ha detto «sono d’accordo su due gironi di B e tre di Lega Pro»? Per non essere qui, tra 12 mesi, a piangere altri cada­veri, si potrebbero trovare dei rimedi. Per esempio, mettere un paracadute per chi scende dalla B, magari trovando il mo­do per rivedere i contratti dei giocatori. Detto del maggior confronto con la Covisoc, an­che il tema delle fideiussioni torna caldo: quando erano ob­bligatorie per garantire i con­tratti, i club erano più attenti e i giocatori più tutelati. Va an­che detto che la crisi economi­ca nazionale non può non ave­re ripercussioni nel calcio.

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