AVELLINO CALCIO – Michele Gubitosa chiarisce il suo futuro. Il socio biancoverde lo fa a Contatto Sport, trasmissione in onda su Prima Tivvu: “Walter Taccone ha fatto bene a chiarire una cosa, non c’è stato mai nessun litigio tra me e lui. Nessun dissapore. Con lui e Massimiliano siamo amici di famiglia, far girare voci del genere fa male alla nostra città, fa preoccupare i tifosi. Chiarito questo, credo che in un articolo uscito su una testata locale è stato utilizzato un titolo forte, per dire che il sottoscritto fosse certo di andare via. La realtà è che all’interno del pezzo ci sono riferimenti a dichiarazioni del passato. Il mio futuro? Mi fa piacere che molti siano interessati a questo tema, alla mia figura in seno all’Avellino. Chi mi conosce sa che reagisco in questa maniera quando mi trovo in difficoltà a decidere, perdo fiducia in me stesso. A volte mi è capitato di sentirmi inadatto al ruolo che occupo”. Gubitosa prosegue ancora nella sua analisi: “Dopo la salvezza deciderò se abbandonare o meno l’Avellino. Ne parlerò prima con i miei soci poi esporrò la mia scelta alla città. In questo momento ho bisogno di certezze. Ci sono diversi punti deboli, situazioni che ci sono piovute addosso. Abbiamo fatto cose importanti ma al tempo stesso ci sono difficoltà”. Parla della rinascita targata Novellino: “Nel girone di ritorno abbiamo fatto cose straordinarie a dimostrazione dell’ottimo lavoro dei direttori e dello staff tecnico”. Guarda lontano: “Con qualche innesto importante, confermando tutti, questo gruppo può fare qualcosa di importante. Preferisco puntare al top e ritrovarmi sotto, anziché gareggiare soltanto per galleggiare. Ci sono le basi per fare grandi cose, mi auguro di farlo con la famiglia Taccone ma non accetterò più consigli su come comportarmi nell’Avellino. Bisogna essere ambizioni, puntare al massimo. Se poi va male: pazienza. Giocare per la salvezza mi destabilizza. Vorrei fare qualcosa di meglio, con Novellino, con un gruppo importante e con un’organizzazione da B maiuscola, a partire dalle piccole cose, dall’amministrazione al Settore Giovanile. Spero di riuscire a portare questo mio modo di fare e pensare all’interno della società. Se non dovessi riuscirci sono pronto ad uscire di scena, ma non di certo per colpa di altri o per brutti rapporti con il mio socio”.Il suo lungo pensiero sulla società non termina: “O un Avellino con Taccone o mai un Avellino solo con Gubitosa. Meglio un Taccone da solo che un Gubitosa da solo. Anche se penso che la soluzione giusta sia andare avanti insieme. Voglio avere un ruolo predominante nell’organizzazione delle cose e dei processi Walter ha grande esperienza nel campo sanitario, ma non me ne voglia, ritengo opportuno dirlo con umiltà: dal punto di vista organizzativo, so muovermi al meglio in alcuni processi societari che possiamo soltanto migliorare. Non posso pretendere però di fare ciò con una quota piccola, avendo Walter una quota maggiore. Potremmo modulare le quote, aprire a un socio irpino o comunque a qualcuno che possa darci garanzie. Ma è necessaria la volontà, dal magazziniere in su darci un tono di una squadra di B che possa avere un restyling in tanti aspetti. Tireremo le somme con dipendenti, collaboratori, tutti perchè dobbiamo fare grandi cose. Voglio che ci sia una società che curi ogni particolare alla perfezione. Una programmazione attenta, senza ridursi all’ultimo momento per fare le cose. Se posso farlo ok, altrimenti mi faccio da parte restando il primo tifoso. L’ideale sarebbe un club con quattro soci al 25% e un amministratore unico”.