Lega, il giorno della verità |
Lega, il giorno della verità
Darsi regole ed un nuovo governo: domani la Lega calcio ci riprova, ma le prospettive di farcela al quarto (e probabilmente non ultimo) tentativo sono assai scarse. E il tempo comincia a stringere. In caso di un’altra fumata nera sarà il Consiglio Federale della Figc, già convocato per il prossimo 5 maggio, a scegliere di disporre una breve prorogatio delle cariche e a imporre un tassativo limite temporale, probabilmente un paio di settimane. Dopo, il commissariamento della Confindustria del pallone (il secondo nella storia della Lega) diventerebbe un atto inevitabile e dovuto. Eppure la scelta di un eventuale successore di Antonio Matarrese a presidente (e a cascata degli altri organismi direttivi) sembrerebbe quasi una formalità dopo che le big della serie A hanno ufficialmente proposto il nome di Maurizio Beretta, ex direttore generale di Confindustria. La corsa sarebbe quindi a due, tra lo stesso Matarrese, che molte società vorrebbero conservare come il garante dell’unità della Lega, e Beretta, visto come una sorta di supermanager esterno. Il problema è piuttosto quello di arrivarci alle elezioni. Finora non ci si è riusciti. Le 42 società devono infatti prima approvare il regolamento, tutt’altro che una formalità visto che l’operazione si è rivelata impossibile nelle tre occasioni ufficiali precedenti, il 3 febbraio, il 6 marzo e il 31 marzo scorso e in una miriade di appuntamenti informali. E domani – in mancanza di un difficile accordo in extremis su una terza ipotesi – si arriva allo scontro.