AVELLINO CALCIO – E’ stato uno dei grandi protagonisti della stagione 95-96. Uno dei leader dell’Avellino di Papadolupo prima e Boniek poi. Carmine Esposito – attualmente alla guida dell’Imolese femminile – ha rappresentato uno degli idoli della generazione 90. 36 presenze e 4 gol per lui con la maglia dei lupi, senza dimenticare il tiro dal dischetto che ha permesso ai biancoverdi di ritornare in gara contro il Gualdo (allenato da Novellino ndr) nella finale dell’ “Adriatico” di Pescara e raggiungere successivamente la serie B. Una conclusione dagli undici metri, che poteva ache non essere l’unica gioia di giornata. “Cavallo Pazzo” durante il match fece partire un tiro che si stampò sulla traversa strozzando l’urlo dei 15mila accorsi in terra abruzzese: “Dopo i nove risultati utili consecutivi – ha affermato l’ex numero sette dei lupi- può esserci un momento di calo. L’Avellino ha fatto fatica per raggiungere obiettivi importanti, allontanandosi dalla zona rossa e scalando, la famosa montagna di Novellino. La stanchezza per la lunga rincorsa si è fatta sentire. Fino a due partite fa per rendimento D’Angelo e compagni erano primi in classifica. Credo che il cinque a zero in casa contro il Perugia, faccia molto male. Anche perchè poteva essere la gara della svolta. Gli umbri sono arrivati in Irpinia senza pedine importanti. Contro lo Spezia ho visto un buon Avellino penalizzato da qualche errore arbitrale. Mi viene in mente il rigore negato per il fallo su Ardemagni proprio sul finire di gara. Queste due fermate d’arresto possono essere salutari”. Parole al miele per il tecnico Walter Novellino: “Ha trasformato questo Avellino, sia sotto l’aspetto caratteriale che per quanto riguarda il profilo tattico. Avevo visto una squadra senza idee. Una formazione abulica. Adesso, i lupi hanno una idea di gioco ben precisa e possono giocarsela contro chiunque. Le prossime due gare contro Novara e Ternana saranno fondamentali per la salvezza. Bisognerà ottenere almeno quattro punti”.