Queste le parole di Walter Taccone pochi minuti dopo l’udienza: “Gli avvocati e chi mi hanno preceduto avevano già chiarito abbondantemente l’estranieta dei calciatori, non sono tornato quindi su tale argomento un’altra volta”. Il patron biancoverde prosegue ancora: “Ho semplicemente detto che prima di mettere in mezzo il nome di una persona sarebbe giusto conoscerla. Io non avevo avuto nemmeno il piacere di essere mai ascoltato. Quindi avere la proposta di nove mesi di sospensione da persone che non mi avevano mai visto, mai sentito mi sembra una cosa assurda. Per un rigo o due righe in cui il mio nome compare su migliaia di pagine, mi sembrava veramente pleonastico. Mi sono limitato emplicemente a far valere la qualità del presidente da un punto di vista morale. Di un proprietario di una squadra di calcio che non ha mai avuto problemi in questi otto anni. Ha sempre fatto il proprio dovere mantenendo questa società in condizioni ottimali e facendo sempre ciò che andava fatto. Essere chiamato in causa con argomentazioni che non hanno nulla a che fare con lo sport sembrava una cattiveria nei miei confronti”.