Mascaro: “Ripescaggio? Avellino dietro Lamezia”

Mascaro: “Ripescaggio? Avellino dietro Lamezia”

Il presidente della Vigor Lamezia, Paolo Mascaro, ospite de “Il Fatto in Tv”, programma pomeridiano di “City One”, curato dal giornalista Antonio Cannone, sollecitato su vari argomenti, inerenti la società calcistica che presiede, ha fornito una serie di risposte sul futuro del club calabrese, tra cui il ripescaggio.
LE ISTITUZIONI – “Come società abbiamo tutte le carte in regole per ambire al ripescaggio. Al 30 giugno chi non è in regola non avrà possibilità neanche ricorrendo alla covisoc. Da una settimana abbiamo interessato il comune e la provincia. La Vigor Lamezia non ha debiti e noi non chiediamo di colmare nostre lacune, però per il ripescaggio occorre versare 200mila euro anche a fondo perduto. Fra lunedì e martedì dovremmo avere degli incontri con i politici che rappresentano i suddetti enti. Una città che non elargisce contributi e non sostiene attività sportive, non è una città ma un paesino. Non si chiedono sperperi, non si pretendono abusi. In particolare di fronte a società sportive che non esagerano con spese folli sol perché ci si vuole divertire o per megalomania”.
RIPESCAGGI – “L’Avellino è dietro la Vigor Lamezia. Ci sono tentativi anche mediatici di confondere le idee, ma i playoff non sono stati fatti per accademia, ma hanno un valore per stabilire gerarchie. Ne va della serietà della Lega Dilettanti che però salvaguarderà le gerarchie. Il quinto posto fra le aventi diritto al ripescaggio dalla serie D ce lo disputiamo con il Casale. La percentuale che avevo indicato nel post-Carpi, 49%, è sensibilmente salita. Sono più ottimista oggi”.
AREA TECNICA – “Il direttore sportivo sarà ancora Fabrizio Maglia che ha già le idee chiare. Abbiamo l’idea di valorizzare e fornire opportunità ad elementi locali, ad iniziare dall’allenatore. Siamo rimasti delusi dal comportamento dei calciatori quest’anno e contiamo quindi di annoverare in organico ragazzi che coltivino anche valori umani e morali, non essenzialmente legati al denaro”.
L’AMORE DEI SOCI – “L’otto marzo facemmo una conferenza stampa in cui demmo le dimissioni tutti i soci in seguito ad una pesante contestazione ed un’aggressione ad un calciatore. Ho atteso inutilmente una telefonata di chi fosse interessato a rilevare la società. Parlo solo di “interesse”. Passati tre mesi si era ad un bivio: o la Vigor Lamezia moriva o ci ravvedevamo sulla decisione. E’ prevalso l’amore per la squadra. Non c’è alcuna contraddizione. Solo amore. C’è qualcuno che ancora scrive ogni tanto sulle forti contraddizioni dei soci della Vigor Lamezia, che venisse qui davanti a me e lo dicesse. In noi c’è solo amore. Certo se si pensa che qualche imprenditore della Vigor Lamezia debba licenziare propri dipendenti per spendere denari nella Vigor Lamezia, questo non avverrà mai”.
IL RIDIMENSIONAMENTO – “La prossima stagione il programma sarà ridimensionato sia in caso di serie C che di serie D. Siamo – ripeto – rimasti turbati dai comportamenti di alcuni costosissimi calciatori e certe esperienze non intendiamo ripeterle. Avevamo allestito una squadra che era considerata “corazzata” da tutti, siti e giornali, poi le cose non hanno funzionato. E’ mancato lo spirito di gruppo negli spogliatoi. Il primo esonero di Rigoli non ha avuto una logica in base ai numeri. La media (4 punti ogni due partite) era buona e poteva rivelarsi vincente. Erano i rapporti interpersonali interni che non funzionavano, in particolare mi riferisco ai capricci di alcune “primedonne”.

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