Odissea de Zerbi, possibile operazione

Odissea de Zerbi, possibile operazione
Quindici partite e 1283 minuti giocati. Poco, troppo poco. Perchè Roberto De Zerbi ad Avellino ci era venuto per essere leader vero e protagonista di un anno da ricordare. Prima di tutto per lui, e poi per l’Avellino. Ma così non è stato. Colpa di un destino beffardo e di una sfortuna sempre dietro …

Odissea de Zerbi, possibile operazione

Quindici partite e 1283 minuti giocati. Poco, troppo poco. Perchè Roberto De Zerbi ad Avellino ci era venuto per essere leader vero e protagonista di un anno da ricordare. Prima di tutto per lui, e poi per l’Avellino. Ma così non è stato. Colpa di un destino beffardo e di una sfortuna sempre dietro l’angolo. Prima l’operazione (banale) all’ernia inguinale, poi il recupero, il ritorno in campo. Ma è solo un illusione. L’infiammazione non scompare ed allora bisogna curarla. I tempi slittano, le bugie aumentano, la confusione pure. Poi De Zerbi torna, trascina, segna. Con l’Ancona diventa re del Partenio insieme a Sforzini. Sembra finita, ed invece non è così. Un banale scontro di gioco con un compagno, il ginocchio sinistro che si blocca. Ad inizio aprile, quando tutto era possibile. Ancora ospedali, medici, visite, siringhe. Ma anche questa volta il dolore non passa e l’operazione in artroscopia una possibilità che diventa, giorno dopo giorno, più reale. A breve si deciderà se effettuarla e quando. Il futuro di De Zerbi, oggi più che mai, è come quello dell’Avellino. Grigio e pieno di punti interrogativi.

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