Rastelli: “So cosa vuole dire rappresentare questa città”

AVELLINO CALCIO – Ha l’entusiasmo di un bambino Massimo Rastelli, l’allenatore di Torre del Greco tornato all’ombra del Partenio dopo sei anni, si ‘ripresenta’ ad una tifoseria che non l’ha mai dimenticato. Un piacevole ricordo quello del popolo irpino nei confronti del neotecnico biancoverde ultimo ad arrendersi nella doppia sfida play-out contro l’Albinoleffe. Poi l’addio e l’approdo a Sorrento e Juve Stabia da calciatore, prima di appendere le scarpette al chiodo e vincere un torneo con le Vespe intraprendendo la nuova carriera di mister. In seguito altre due esperienze con Brindisi e Portogruaro ed il rientro all’ombra del Partenio, in quella città che l’ho accolto con grande affetto, tanti i tifosi che hanno ascoltato le sue prime parole: “ E’ un piacere rivedere tante facce amiche, abbiamo condiviso bei momenti bellissimi che mi hanno accompagnato in questi anni. Sono molto emozionato, allenare l’Avellino significa tanto. So cosa vuol dire rappresentare questa città, il popolo irpino. Per me è motivo di grande orgoglio, non posso che essere felice”.
Una sfida difficile, complicata, ma non ha paura. Ha accettato senza pensarci due volte questo nuovo matrimonio con la casacca dei lupi: “Sono consapevole della grande responsabilità che ho, se vuoi arrivare ad alti livelli, devi lavorare in piazze come queste che ti fanno sentire importante. Sono bastate poche parole per farmi dire di si, dal punto di vista affettivo ero già convinto. E’ stato però determinante il progetto tecnico, so che ci sono oneri ed onori in questa sfida”.
Sull’Avellino che sarà e l’utilizzo dei giovani: “ In un momento particolare del calcio italiano ci sono dei parametri da rispettare, ci sono dei conti da tenere in regola. E’ fondamentale pagare gli stipendi regolarmente. Questo sport è cambiato. La società ha progetti importanti, sappiamo che qui bisogna fare dei campionati di vertice non anonimi. Fortunatamente come ha detto Massimiliano Taccone, per la prima volta dopo tre anni hanno la possibilità di programmare in anticipo. Bisogna non sbagliare, l’esperienza di tanti anni all’interno di uno spogliatoio mi servirà a commettere meno errori possibili”. Su cosa vorrà dalla sua squadra: “Ho l’obiettivo di portare quanta più gente allo stadio. I miei ragazzi devono dare l’anima dal primo al novantacinquesimo il pallone deve scoppiare. La maglia va sudata, pretendo massimo impegno perchè conosco Avellino e so che merita altre categorie”.

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