Riforma campionati, la proposta del Neapolis Mugnano

Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad un vero e proprio stravolgimento del panorama calcistico nazionale con un ulteriore distacco tra nord e sud del paese.
Le problematiche legate alla gestione delle società di calcio, da quelle dilettanti a quelle di serie C, hanno risvolti comuni fra nord e sud ma con una ulteriore penalizzazione per quelle meridionali a causa di una minore risorsa imprenditoriale e per la crisi economica, ancora perdurante. L’esigenza di una riforma dei campionati nasce dai motivi suesposti anche per colmare un gap geografico ed economico sempre più marcato.
Pertanto, ben vengano le proposte come quella formulata dal consigliere federale Gravina tese a ridistribuire meglio le risorse economiche derivanti dalle entrate federali, ma bisogna tenere conto anche di altri fattori, a cominciare da quello che le proposte stesse debbano pervenire e discusse dalle società, le quali si dovranno liberare dalla sudditanza psicologica nei confronti del “palazzo”. I veri protagonisti devono tornare ad essere i presidenti…perciò svegliamoci!!!!!!!!! La storia calcistica degli ultimi anni ha segnato la scomparsa di molte società dal passato sportivo glorioso. Per chi ci guarda da fuori sembra che il mondo del calcio sia popolato da Presidenti lestofanti e bancarottieri,con società che falliscono ogni giorno. Ciò impedisce a nuovi imprenditori ed a persone di buona volontà di entrare a far parte di questo mondo negando,quindi, le ambizioni di quelle squadre, anche con un passato blasonato, di spiccare il salto di categoria.Eppure,in Italia non esistono aziende più controllate come quelle di calcio!Di conseguenza, la frattura tra la serie A e le altre è sempre più marcata.
La conferma di ciò è facilmente rilevabile dal fatto che in serie A si alternano sempre le stesse squadre come se fosse un mondo ristretto ed indipendente.
In questo panorama la serie c è quella più penalizzata. E’ vero che il presidente di Lega viene da noi votato,ma puntualmente, una volta insediato,dimentica che il suo ruolo dovrebbe essere quello di primo difensore dei presidenti.

Cominciamo dai ripescaggi.
E’ immorale chiedere contributi a fondo perduto per i ripescaggi,dichiarando che per gestire le società occorrono solo i soldi e non magari altre qualità come quella di una sana gestione (di presidenti come Moratti e Berlusconi ce ne sono pochi in giro e quei pochi non stanno certo al Sud).
E’ immorale differenziare le fidejussioni per le squadre ripescate e non.
E’ immorale non battersi in tutte le sedi per la difesa delle società anche per le cose più elementari come ad esempio la defiscalizzazione degli oneri contributivi a carico delle società che assumono personale (in questo caso i calciatori) che per la prima volta si affacciano nel mondo del lavoro. E’ immorale ed illegale comprare immobili senza poter garantire pro quota il diritto di proprietà sancito dalla Costituzione.
La ns. proposta è formulata per una più corretta ed omogenea distribuzione geografica delle squadre partecipanti ai campionati e,con l’eliminazione di una categoria,per un riavvicinamento alla serie A anche da parte di squadre che oggi lontanamente possono sognare questo traguardo.
Campionato di serie B.
Due gironi da 20 squadre con quattro promozioni complessive (2 alle prime classificate e 2 tramite Play off),6 retrocessioni delle quali 2 dirette per le ultime classificate e 4 tramite play out). Campionato unico di serie C.
Tre gironi da 20 squadre con 6 promozioni in serie B e 9 retrocessioni in serie D.
Per questo campionato,in analogia con altri paesi europei,le società non dovranno essere considerate professionistiche con il conseguente abbattimento fiscale e previdenziale dei propri tesserati.

Ci auguriamo che altre società seguano il ns. esempio e formulino nuove proposte.
A tal proposito ci rendiamo disponibili ad organizzare un incontro con tutte le società interessate per sostenere una proposta comune verso la Lega e la Federazione senza aspettare di arrivare al prossimo luglio per conoscere quale campionato disputare,in quale girone,quali sarà l’età ed il numero dei calciatori da utilizzare,quale sarà la tassa di iscrizione e la fidejussione da presentare e quanti altri documenti dovremo presentare sempre all’ultimo momento perché ogni anno ce ne sono di nuovi.

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