Serie B – Volpe e le tre F: B Marzio è a Frosinone

Ferentino, Formello e Frosinone. Trova l’intruso. Ma in realtà l’intruso non c’è. Perché queste sono le tre F della storia di Michele Volpe. L’attaccante nato e cresciuto nel beneventano, in realtà potrebbe addirittura calare il poker aggiungendo alla lista la F di Fondi. “Giocavo lì quando il direttore Salvini mi ha portato qui a Frosinone per allenarmi con gli allievi che ero ancora un ragazzino”. Aveva poco meno di 16 quando ha varcato per la prima volta i cancelli di Ferentino. “Mi ha voluto nonostante non avessi la deroga per giocare fuori regione, e infatti per i primi mesi non l’ho potuto fare, ma mi allenavo e basta”. E’ così che il Frosinone è diventata la sua seconda casa e la sua seconda famiglia. “Ho vissuto prima in un convitto a Ferentino, a due passi dal centro sportivo, e poi in un altra struttura in centro a Frosinone”. Oggi che è un giocatore della prima squadra a tutti gli effetti però ha preso casa da solo. “Sì ma fino a un certo punto – scherza – perché vivo nello stesso palazzo di Besea e praticamente siamo sempre insieme”.

In allenamento prova a rubare i trucchi del mestiere dai compagni più grandi di lui. “Dionisi e Ciofani sono due punti di riferimento per me. Ammetto di avere una grande fortuna con due attaccanti così bravi in squadra perché ogni giorno posso imparare qualcosa di nuovo e loro sono come fratelli maggiori. Non mi negano mai consigli, battute e scherzi continui”. Lo spogliatoio del Frosinone è una grande famiglia nella quale si ride e si sta insieme tutto il giorno. “Accanto a me in spogliatoio c’è Bardi, il nostro portiere. E devo dire che è una vera fortuna perché è un ragazzo alla mano, sempre di buon umore e non si tira mai indietro quando c’è da stemperare la tensione”.

Michele è un po’ il cucciolo del gruppo. “Mi prendono un po’ in giro per il mio taglio di capelli e in particolare per il ciuffo, ma non io non ho alcuna intenzione di tagliarlo”. Neanche in caso di gol, anche se quello resta sempre il suo obiettivo costante. “Segnare per un attaccante è la cosa più importante e per me sarebbe un sogno poterlo farle qui, al Benito Stirpe, il nostro stadio. E in particolare farlo sotto la curva Nord, quella dei nostri tifosi, quella dalla quale veniamo spinti durante ogni partita”.

Il Benito Stirpe è il nuovo stadio di proprietà del Frosinone, un piccolo gioiello inaugurato proprio in questa stagione. Uno stadio al quale sono legati ricordi molto importanti per Michele Volpe. “Ho fatto qui il mio esordio quest’anno. E l’ho fatto proprio nel giorno in cui è stato inaugurato, contro la Cremonese. Peraltro quella partita ho giocato anche molto bene, quindi posso dire che mi porta fortuna”. Quando si parla di giocar bene e di incantare però è inevitabile fare un salto nel tempo alla stazione 2015-16, ovvero quando per un pomeriggio il centro sportivo della Lazio è stato ai suoi piedi. Eccolo Formello. “In quella partita del campionato Primavera ho fatto una doppietta storica. Loro erano più forti ma noi abbiamo fatto una partita strepitosa”. In quella stagione con Coppitelli, Michele Volpe è letteralmente esploso. Protagonista con la maglia del Frosinone al punto tale da conquistare anche le convocazioni in prima squadra. “Una stagione indimenticabile, ci girava tutto nel verso giusto ed io ero davvero in gran forma”. Forma che invece è costante quando si tratta di giocare alla Play Station. “Ora ci gioco molto meno, ma quando lo faccio scelgo sempre il Frosinone e mi metto in campo dall’inizio. Con i miei compagni Crivello e Paganini le sfide sono sempre molto agguerrite”. Mentre nel tempo libero ascolta musica hip hop. “E’ una passione che non condivido con i miei compagni perché mi rendo conto che è un genere di musica che non piace a tutti”.
Quello che invece piace sono i suoi colpi e le sue giocate. Aspettando il primo gol tra i professionisti. Magari contro il Foggia, unica squadra di questo campionato (oltre al Frosinone) a iniziare con la F, la lettera del destino di Michele Volpe.

SPOT