Il progetto del “Nuovo Stadio Partenio-Lombardi” approda ufficialmente in Consiglio Comunale. Ventuno i presenti all’assise cittadina riunitasi in seconda convocazione. Quattro gli ordini del giorno, con il progetto dell’architetto Gino Zavanella e la concessione del suolo per 90 anni, al centro della discussione. Con 17 voti favorevoli il progetto del nuovo impianto di Via Zoccolari ha ricevuto l’approvazione da parte del Consiglio Comunale per la pubblica utilità.
Il progetto avrà un costo complessivo di circa 60 milioni di euro di cui circa 30 milioni provenienti dalle casse del Presidente Angelo Antonio D’Agostino. Adesso si procederà con il progetto esecutivo che verrà nuovamente discusso in aula consiliare.
IL PROGETTO DEL NUOVO STADIO PARTENIO-LOMBARDI
Ad aprire il dibattito, l’Assessore all’Urbanistica Emma Buondonno. «È un momento importante per la città di Avellino – ha detto l’assessore, che ha poi aggiunto –. Questo progetto riguarda la riqualificazione di una parte significativa della città. I nuovi stadi sono dei veri e propri centri urbani con dei servizi commerciali. L’iter per l’approvazione del nuovo impianto dura da oltre un anno».
Ha poi aggiunto la Buondonno: «Ai tavoli della conferenza dei servizi sono stati espressi dagli enti delle indicazioni e delle prescrizioni. Durante l’iter ci sono state delle considerazioni soprattutto in relazione all’affluenza del traffico. Nella fase della progettazione definitiva questi aspetti saranno sicuramente affrontati ma già in parte sono stati considerati e risolti nella fase preliminare. Il progetto presentato dall’architetto Zavanella può rappresentare un valore importante per la città».
Puntuale l’opposizione del Consigliere Amalio Santoro: «La prima cosa che colpisce è il sostanziale silenzio della città attorno a questa opera. Mi sarei aspettato che da parte dell’amministrazione ci fosse stato un coinvolgimento dei portatori d’interesse, dei commercianti, dei tifosi. Credo che un’opera del genere meritasse un po’ di attenzione in più». Il Consigliere dell’opposizione ha poi aggiunto: «Questa non era la via obbligata per costruire il nuovo stadio ad Avellino. A Frosinone hanno fatto un nuovo stadio con 20 milioni di euro. A Bergamo stanno smontando un pezzo alla volta dello stadio senza arrecare un danno alla squadra. Ad Ascoli hanno smontato un pezzo delle curve con un investimento minimo del comune. Al “San Paolo” hanno ristrutturato quello che c’era. Nessuno si è impelagato nel gigantismo. Dobbiamo fare un piccolo Bernabeu. Non ce ne bisogno.
Infine il Consigliere ha detto: «Ci accingiamo a votare un deliberato che contraddice sé stesso. Approviamo un deliberato strapieno di raccomandazioni che smentiscono ciò che andiamo a votare a partire dalla questione del traffico. E poi, ma quanto vale il Partenio? Nessuno ci dice il valore economico di quell’opera. Tutto è demandato a passaggi successivi. Non ci sono certezze. Resta tutto oscuro».
I RENDER DEL NUOVO STADIO PARTENIO-LOMBARDI
La replica del Consigliere della maggioranza Diego Guerriero: «Come facciamo a non dichiarare questo stadio un’opera di pubblico interesse? Pur dichiarandola non ci leghiamo mani e piedi. L’interesse pubblico può decadere nel tempo o può essere modificato. Leggendo la relazione del professore Amatucci vengono date soluzioni ad una serie di problematiche. Che sia un’operazione strategia credo sia chiaro». Parole che hanno preceduto quelle del Consigliere dell’opposizione Francesco Iandolo che accusa.
«Il 24 maggio 2021 è stato presentato un grande inganno – ha detto Iandolo -. Lunedì mattina ci siamo recati all’ufficio protocollo per chiedere copia dell’atto nessuno aveva idea di cosa fosse stato consegnato e dove fosse materialmente. Si parlava di un dischetto che non è stato mai trovato. Tutto questo è figlio di un modus operandi che si è voluto intraprendere. Dobbiamo dichiarare un pubblico interesse ma abbiamo avuto meno di una settima per leggere questi atti. All’interno del plico non abbiamo trovato tutto quello che ci era utile per poter formulare un’idea su questa delibera. La città ha bisogno dello stadio ma non voglio dichiarare la pubblica utilità per un centro commerciale».
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