AVELLINO CALCIO – In occasione dell’arrivo a Milano del Giro d´Italia nella giornata conclusiva, Stefano Tacconi ha fatto visita alla squadra della Androni Giocattoli-CIPI, diretta dal Team Manager Gianni Savio e della quale l’Agenzia giornalistica Lps di Avellino ne ha curato la comunicazione.
Nel corso dell’incontro Tacconi – che attualmente cura l´immagine di alcune importanti aziende e si occupa prevalentemente di spettacolo – si è trattenuto a parlare a lungo del “suo” Avellino e anche di quello attuale, che segue con enorme interesse.
“Mi fa piacere che abbia battuto il Milazzo anche nella gara di ritorno, ero convinto che ce l´avrebbe fatta, così come sono sicuro che supererà anche il Trapani perché la squadra è indiscutibilmente forte e ritengo sia davvero la migliore della Seconda Divisione”.
Tacconi ha continuato a seguire il calcio, pure avendo smesso da tempo di giocare.
“Calcio che ho vissuto da dentro, con il Varese che purtroppo è fallito ma proprio per questo continuo a interessarmi delle cosiddette piccole società, quale è appunto l´Avellino. Non so chi siano i dirigenti attuali, qualche nome lo ricordo pure ma personalmente non li conosco. So di certo che sono persone oculate, dell´Avellino si parla bene in giro, i tifosi però devono essere tranquilli e non lasciarsi andare a voli con la fantasia perché in Prima Divisione, dove sono convinto che l´Avellino giocherà nel prossimo campionato, ci sarà da soffrire. L´esperienza del passato deve insegnare qualcosa. Questa nuova società che ha comunque vinto, deve fare i conti con la gestione. Credo che nella prossima stagione si debba puntare a una salvezza tranquilla, forse anche sofferta ma guai a illudersi di potere subito vincere e andare in B, si rischierebbe di rovinare tutto”.
Il calcio è cambiato e Tacconi ne sa qualcosa: “Anch´io mi ero illuso, con il Varese, di fare chissà che cosa. Fatto i conti con la gestione, ho scoperto quanto sia difficile amministrare una società di calcio”.
Poi un tuffo nel passato. “Ricordi? Tantissimi. Quelli di Avellino i più belli. Innanzitutto il commendatore, che personaggio! Credo che mi voglia ancora tanto bene, vorrei andarlo a trovare, comunque gli telefonerò in questi giorni, mi piace sentire la sua vociona, quelle espressioni colorite”.
Spazio ad una anticipazione: “Voglio scrivere un libro, con Leondino Pescatore del Corriere dello Sport, ricordare il calcio che abbiamo vissuto. Ce ne sono di episodi… Cose inedite, ora se ne può parlare, sono passati tanti anni. Ricordo l´anno del terremoto, con Vinicio che voleva andare via una settimana si e l´altra pure, dopo i puntuali litigi con Sibilia, e noi lì a tenerlo tranquillo. Poi Juary, la moglie che faceva la macumba, e ancora Barbadillo e tanti altri compagni. Eravamo la squadra più forte del mondo, se volevi mettere assieme gente con caratteristiche particolari come quelle del mio Avellino, sarebbe stata dura”.
Infine un incoraggiamento per Vullo: “Non ho giocato assieme a lui ma lo conosco bene. Deve essere veramente bravo, se è riuscito a fare bene nuovamente ad Avellino, come in precedenza da allenatore. Gli faccio un grande in bocca al lupo affinchè riporti l´Avellino in alto, come merita la sua tifoseria”.